Importanti novità riguardono il Social “X”, l’applicazione che consente di comunicare attraverso lo scambio di messaggi acquistata con il vecchio nome di “Twitter” da Elon Musk per 44 miliardi di dollari nell’ottobre 2022. Con questa piattaforma il ricco imprenditore americano vuole accontentare la fame di libertà di opinione su internet oppressa dai grandi monopoli; “X” sarebbe la soluzione.
E’ accaduto però che la voglia di dare uno spazio libero si è spinta fino alla sfera sessuale e da giugno, all’interno del Social, si può consumare materiale relativo a temi sessuali purché prodotto e distribuito consensualmente ed a condizione che siano adeguatamente etichettati e visualizzati in modo ben visibile. L’azienda di Elon Musk ha deciso che sulla piattaforma “X” questa libertà sessuale sarà bilanciata limitando l’esposizione del “materiale” agli adulti che scelgono di non vederli ed ovviamente tutelando i minori. Questa in estrema sintesi la nuova politica dell’azienda sul tema del porno (fonte: https://help.x.com/en/rules-and-policies/adult-content)
Il mercato mondiale del settore pornografico vale circa 100 miliardi di dollari e gli americani sono i maggiori produttori all’incirca per 80% alla faccia di chi pensava che vivessero ancora di film Western o di SuperEroi: ovviamente “X” segue i propri interessi come ogni azienda che vuole fare profitto. Il problema non è l’azienda ma il gioco a cui partecipa.
Il gioco si chiama Nichilismo. Non è in vendita in nessun negozio perché in Italia da pochi anni ci stiamo giocando tutti. Si tratta di una inarrestabile decadenza della società e della sua cultura accompagnata dalla distruzione dei valori della migliore tradizione tramite atteggiamenti rinunciatari e condotte distruttive delle istituzioni e del sistema dei valori.
Chi sarà al fianco dei nostri ragazzi quando, con i loro occhi ancora ingenui, vedranno le infinite “combinazioni” che offre il mercato del porno?
Chi spiegherà loro dove trovare il mistero e l’incanto dell’unione tra un uomo ed un donna? Lo capiranno grazie ai video delle coppie scambiste o nelle pause di un’orgia?
Chi spiegherà che il sesso fine a se stesso degrada qualcosa che Dio o la Natura (dipende se credenti o laici) creò per legare due persone in modo forte e permanente come suggerisce la Genesi?
Sarà la logica del consumo e del profitto a riempire gli spazi lasciati vuoti dall’assenza di una reale educazione? Il libero mercato? Le aziende? Gli psicologi a scuola?
Il Nichilismo ci vuole totalmente posseduti dal piacere. In fondo non è il consumatore il principale soggetto che deve essere soddisfatto?
Il piacere non va negato, ma deve essere visto per quello che è. Il piacere va visto come l’apertura del corpo sul piano della relazione e della sua gioiosa possibilità dell’incontro. Non è il piacere che fa la qualità dell’incontro, ma è l’incontro che segna la qualità del piacere.
Non si può fare del piacere un idolo!
Quale video porno spiegherà questo ai nostri ragazzi? Quelli sulla doppia penetrazione oppure quelli sado-maso?
Quale pornostar sul telefonino dei nostri figli farà capire che l’uomo e la donna sono un’unità singola ma che nel corpo di entrambi c’è una mancanza fondamentale che crea la ricerca del completamento e che può esser raggiunta solo con la relazione con l’altro.
Il corpo ha bisogno dell’altro per un’esigenza di completamento che a gran voce chiede unione.
Il futuro è in questo legame tra maschio e femmina che cerca relazione nella differenza creando unione per arrivare a quella ultima “spinta” in sala parto che porta alla luce una inedita esistenza che si annuncia da sè con il primo vagito.
Se i figli minori di età mentiranno al momento della iscrizione sulla piattaforma “X” potranno vedere ogni tipo di pratica sessuale, anche le meno “convenzionali”, in tutta tranquillità senza un filtro, che possa “regolare” gli effetti di quello che vedono.
Verrà mostrato il sesso come una merce materiale perché il consumatore ormai può consumare tutto, che sia un vestito, un panino, un porno. In fin dei conti il consumatore divora la propria vita ma nel setaccio della esistenza non rimane altro che tristezza come già risaputo da secoli: “dopo il coito ogni animale è triste” (in latino “Post coitum omne animal triste est”).