La netta vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti rappresenta una durissima sconfitta per l’agenda radicale su aborto e gender promossa dalla presidenza Biden e sponsorizzata da VIP e media mainstream schierati con Kamala Harris in campagna elettorale.
Il movimento Pro Life americano ha inoltre vinto battaglie cruciali in Florida, Nebraska e Sud Dakota, dove sono stati bocciati gli emendamenti costituzionali per estendere la legislazione pro-aborto.
Il risultato delle elezioni americane incoraggia Pro Vita & Famiglia a continuare in Italia l’impegno per il diritto universale a nascere e per tutelare bambini e adolescenti dai danni dell’ideologia Gender, senza farci intimidire dall’assordante propaganda trans-femminista e LGBTQ, minoranza nell’opinione pubblica.
Il cambio di rotta negli USA deve infondere ora più coraggio politico al Governo italiano sul fronte di misure più decise per la vita, la famiglia e la libertà educativa:
viene infatti meno la pressione diplomatica che l’amministrazione democratica ha esercitato negli ultimi anni sui temi bioetici e sull’agenda LGBTQ, come provato dalla recente critica del Dipartimento di Stato americano alla legge italiana che ha qualificato l’utero in affitto come ‘reato universale’.
Ci auguriamo quindi una stretta collaborazione contro il mercato internazionale di bambini tramite surrogata tra il Governo Meloni e la nuova amministrazione Trump, sia in termini preventivi che di efficacia sanzionatoria della nuova norma.
Così Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus, nel commentare la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti d’America contro la sfidante democratica Kamala Harris.
Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus