“Ho trovato un gruppo di professionisti affiatati e qualificati. Uno dei pochi territori in Toscana dove davvero si fa integrazione ospedale/territorio. Il mio compito sarà motivare il personale e lavorare per far diventare Arezzo attrattiva per giovani medici ed infermieri che amano l’emergenza/urgenza.”
E’ stato nominato in tempi record. La firma del contratto, infatti, è avvenuta solo lo scorso 27 dicembre 2021.
Espletate le pratiche burocratiche già dal 20 gennaio il dottor. Maurizio Zanobetti è diventato il nuovo dirigente della struttura complessa di Medicina e Chirurgia d’accetazione e d’urgenza del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Donato di Arezzo.
“Ho trovato un ambiente molto buono, sia da punto di vista organizzativo che professionale. Il lavoro svolto dal mio predecessore, il dott. Giovanni Iannelli che saluto e ringrazio, è stato ottimo.
Al Pronto Soccorso di Arezzo opera un gruppo di professionisti affiatati, medici ed infermieri, in cui l’integrazione territorio/ospedale è eccezionale, e questo aiuta moltissimo sia per la parte interna al PS, sia perchè valorizza le figure degli operatori sanitari dell’emergenza.
Questo è uno dei pochi territori in Toscana dove davvero si fa integrazione tra la struttura ospedaliera e i servizi sanitari esterni e ciò mi ha colpito molto, sapevo che questa modalità di lavoro era attiva, ma viverla in prima persona è molto stimolante. ”
Nonostante la situazione Covid il PS di Arezzo registra mediamente 200 accessi giornalieri.
“La situazione in questa fase è sotto controllo, forse a causa della pandemia che rende tutti più timorosi e responsabili. Spero che questi comportamenti non siano dettati semplicemente dalla paura della malattia, ma sia una presa di coscienza da parte della popolazione. Il PS serve per la malattie acute e non per le malattie gravi: la differenza non è da poco. Tante patologie gravi possono essere curate nel tempo e non necessitano interventi d’urgenza, mentre le malattie acute necessitano di azioni immediate di emergenza/urgenza. Un concetto, questo, che tutti dovrebbero capire, non solo ad Arezzo ma in tutta Italia. Il problema infatti, spesso, è l’uso improprio dei pronto soccorsi che penalizza poi coloro che ne hanno veramente bisogno.
Tra le prime cose che vorrei fare, come ho promesso, è lavorare per potenziare la struttura con nuovo personale.
Quello della mancanza di professionisti nei pronto soccorsi, infatti, è un problema nazionale e dipende da fattori ormai cronicizzati, sta a noi trovare soluzioni innovative. In pochi giorni mi sono reso conto che il personale del PS, sia medici che infermieri, si sta dando veramente da fare in maniera esemplare per ovviare a queste mancanze.
E’ un gruppo che va potenziato.
Io vengo da un’esperienza, quella di Careggi, dove il rapporto con l’Università e le scuole di specializzazione era strettissimo e vorrei che Arezzo diventasse parte di questo percorso. Qui i giovani sanitari possono trovare grandi professionisti e fare esperienze altamente formative e qualificanti. Il mio compito sarà soprattutto motivare il personale e lavorare in stretto contatto con la Direzione Generale per far diventare Arezzo attrattiva per giovani medici ed infermieri che amano l’emergenza/urgenza.
Per quanto riguarda la gestione del Covid devo dire che ho trovato una situazione molto efficiente e organizzata.
La collaborazione con i reparti covid (Malattie Infettive, Pneumologia e Terapia Intensiva) è ottima. Abbiamo percorsi controllati per l’accesso al Pronto Soccorso e stiamo anche studiando eventuali rafforzamenti e miglioramenti.
Ci siamo dotati anche di una bolla Obi Covid interna dove ospitiamo i pazienti in attesa di definire se necessitano di ricovero in area covid o meno. In queste settimane si presentano spesso pazienti per varie emergenze che poi si rivelano asintomatici, in questo caso vengono gestiti in maniera specialistica e mirata”.