Dal 7 maggio 2024 il vaccino Vaxzevria di Astrazeneca viene ritirato in via definitiva dal commercio dietro richiesta della stessa azienda produttrice. In un proprio comunicato all’agenzia di stampa Adnkronos Salute, l’azienda anglo-svedese AstraZeneca spiega che è arrivata a questa decisione “Considerata la quantità di vaccini disponibili ed efficaci per le nuove varianti di Covid-19, non c’è più stata domanda per il vaccino Vaxzevria che di conseguenza non è più stato prodotto nè distribuito”. Non è quindi prevista una futura domanda” (fonte web: https://www.adnkronos.com/salute/vaccino-covid-astrazeneca-ue_6C6HWkHHCmPMZ05qJojoa5).
Il farmaco aveva ricevuto, dalla Commissione Europea, l’autorizzazione ad essere messo in commercio in via condizionata il 29 gennaio 2021 ai sensi dell’art. 14 bis Reg. CE 726/2024 poi rinnovato il 31.10.2022 alla luce dei dati presentati il 22 luglio 2022.
In quell’occasione, Astrazeneca veniva impegnata al deposito di studi scientifici nelle seguenti scadenze
Le dosi somministrate ai cittadini europei con più di 18 anni sono state circa 68 milioni (fonte web: https://www.liberoquotidiano.it/news/scienze-tech/39219927/astrazeneca-azienda-ritira-vaccino-ecco-cosa-e-successo.html)
La decisione del ritiro da parte della casa farmaceutica è concomitante con tre eventi.
Il primo evento concomitante: nel Regno Unito, avanti alla Corte Suprema è in corso una class action promossa da danneggiati dal vaccino che coinvolge la casa farmaceutica come uno dei protagonisti della campagna vaccinale.
Nel corso di questo processo, nel mese di febbraio 2024, Astrazeneca ha ammesso che “Il vaccino può causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Le cause sono sconosciute”, notizia riportata anche da Rai News (fonte web: https://www.rainews.it/articoli/2024/05/per-la-prima-volta-astrazeneca-ammette-il-vaccino-anti-covid-puo-provocare-trombosi-rara-1afc3af2-67bf-4508-ac58-84de315f4108.html)
L’ANSA ha precisato che l’esito del processo sarà comunque sfavorevole alle 51 famiglie che dovranno rinunciare come conseguenza dei “cavilli tecnici” di cui tanto l’azienda quanto il governo si sarebbero fatti scudo (fonte web:https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2024/05/03/famiglie-rinunciano-a-causa-in-gb-contro-vaccino-astrazeneca_9277a9f1-d174-4103-9be8-4a43de3f82d7.html).
Analogamente, la società farmaceutica è stata portata in causa anche da un’altra danneggiata avanti la Corte Regionale Superiore di Bamberg in Germania la quale dopo la vaccinazione con Vaxveria nel marzo 2021 aveva avuto una forma rara di trombosi (un tipo grave di coaugulo di sangue) all’intestino chiedendo un risarcimento quasi milionario; nel corso di questo processo il Tribunale ha chiesto alla società di rendere noti tutti i dati relativi alle trombosi causate dal vaccino dall’approvazione del siero nel dicembre 2022 fino a febbraio 2024.
Più facile la vita di Astrazeneca in Italia dove l’azienda farmaceutica, ad oggi, è al massimo menzionata dalla Commissione Medica Ospedaliera di La Spezia che ha riconosciuto ad un giovane di 37 che si era sottoposto alla vaccinazione Astrazeneca riportando da subito reazioni avverse gravi (piastrinopenia immunomediata) un indennizzo in base alla Legge 210/92 a carico dello Stato Italiano e non a carico dell’azienda.
Il secondo evento concomitante: la revoca al commercio del proprio vaccino anti Covid 19 presentata il 5 marzo, concessa il 27 marzo, è avvenuta poco prima dell’assemblea degli azionisti Astrazeneca tenutasi l’11 aprile scorso che, tra le altre decisioni, ha aumentato il pacchetto retributivo dell’amministratore delegato Pascal Soriot fino a 18,9 milioni di sterline (23,7 milioni di dollari oppure se preferiamo in Euro 22,0 milioni), non dovendo discutere di rischi sulla sicurezza e/o pericolosità, le cui criticità (come ricorda il quotidiano La Verità nell’edizione del 07.05.2024) rimarranno agli atti delle trascrizioni delle riunioni del CTS sbobinate dai Carabinieri di Genova che indagano sulla morte improvvisa della giovane Camilla Canepa a seguito della vaccinazione Astrazeneca.
Terzo evento concomitante: con il ritiro anticipato dal commercio, Astrazeneca non sarà più obbligata a rispettare il termine del 31 marzo 2024 indicato in sede di autorizzazione per il deposito degli studi sulla sicurezza ed efficacia del farmaco.
Rimarrà così incompiuto lo studio sulla Sindrome da Trombosi con Trombocitopenia (TTS) che nel settembre 2023 leggendo il Piano di Gestione dei Rischi (RMP) del vaccino, Astrazeneca si era impegnata ad effettuare, lasciando i numerosi vaccinati con una o due dosi Astrazeneca nella difficoltà di provare la relazione tra l’inoculazione del vaccino Covid-19 ed il rischio di TTS cioè di sindrome trombotica.
Sarà indubbiamente contenta la Commissione Europea che, quanto meno per Astazeneca, è stata sollevata dallo scomodo dovere di adottare un provvedimento di revoca immediata dell’autorizzazione condizionata n applicazione dell’art. 20 bis Reg. CE 726/2004 per mancato deposito degli studi su efficacia e sicurezza che avrebbe dovuto già depositare in data 30 novembre 2023 per quanto riguardava gli eventi di TTS ed infine in data 31 marzo 2024.
Come dice un proverbio siciliano … “la fuga è vergogna ma è salvamento di vita”…