di Stefano Pezzola
Dichiara l’avvocato Erich Grimaldi Presidente del Cominato Terapia Domiciliare Covid19: “è la fine della vigile attesa, ora i medici responsabili. Finalmente un punto fermo a una battaglia che portiamo avanti da due anni, è la fine della vigile attesa per dimostrare che le linee guida ministeriali fossero di fatto uno strumento per vincolare i medici di medicina generale alle eventuali responsabilità che derivano dalla scelta terapeutica. Il governo, andando a vincolare i medici, ha di fatto privato i cittadini delle cure domiciliari precoci, paralizzando la sanità territoriale, e portato al collasso il sistema ospedaliero, con le drammatiche conseguenze che migliaia di famiglie conoscono purtroppo molto bene“.
Ma perché oggi l’avv. Grimaldi invia ai media la sopracitata dichiarazione?
Perché il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato appunto dal Comitato Terapia Domiciliare Covid-19, sospendendo di fatto la circolare del Ministero della Salute con cui si prevedeva “vigilante attesa” e somministrazione di fans e paracetamolo durante i primi giorni della malattia per i pazienti a casa.
Per il giudice il contenuto della nota ministeriale “si pone in contrasto con l’attività professionale così come demandata al medico nei termini indicati dalla scienza e dalla deontologia“.
Il ricorso firmato dall’avv. Erich Grimaldi e dall’avv. Valentina Piraino annulla di fatto la circolare del Ministero della Salute aggiornata al 26 aprile 2021, nella parte in cui, oltre a prevedere la “vigilante attesa” nei primi giorni d’insorgenza della malattia, si ponevano anche indicazioni di non utilizzo di tutti i farmaci generalmente utilizzati dai medici di medicina generale per i pazienti affetti da Covid.
In altre parole negli ultimi due anni le disposizione di Aifa e del Ministero della Salute hanno impedito il lavoro del medico e l’utilizzo di terapie alternative.
“Le scelte terapeutiche sono da sempre un dovere e un diritto dei medici, eppure chi ha curato a casa è stato ingiustamente bistrattato e accusato più volte di agire in malafede. Invece di ascoltare e recepire le costanti richieste di collaborazione che abbiamo più volte proposto al ministero, per trovare una soluzione comune all’emergenza, chi ha preso decisioni ha ignorato le capacità e l’esperienza di migliaia di medici. Questa decisione cristallizza una volta per tutte quale sia il ruolo del medico di medicina generale, ovvero agire e non lasciare i malati Covid ad attendere l’evolversi della malattia” ha dichiarato l’avv. Grimaldi ai quale va il mio sentito ringraziamento per due motivi.
Per non aver rinunciato anche nei momenti difficili a portare avanti una battaglia di giustezza e buon senso, a schiena dritta e con trasparenza ed onestà.
Per aver curato con successo negli ultimi due anni migliaia di pazienti (anche miei amici) che rivolgendosi ai Comitato Terapia Domiciliare Covid19 hanno trovato tutte quelle risposte negate dai medici di base.