Riprendono le attività di Laboratori Permanenti al Teatro Comunale di Monterchi, sede della Residenza artistica e culturale dell’associazione.
Laboratori Permanenti conferma il proprio rapporto con il territorio della Valtiberina Toscana, portando avanti il lavoro intrapreso da anni, con l’intento e il desiderio di voler connettere attraverso l’offerta culturale i paesi della vallata. In questi anni sono stati intessuti e consolidati rapporti anche con i comuni di Sansepolcro, Pieve Santo Stefano, Caprese Michelangelo, Sestino e Anghiari, per offrire ai cittadini una proposta culturale intensa e variegata.
In questo contesto, dunque, si inserisce Nuovi Orizzonti la rassegna di teatro contemporaneo che ha preso il via nella scorsa stagione e in questo nuovo anno torna con nuove interessanti proposte per il pubblico della vallata. Nuovi Orizzonti si strutturerà al Teatro Comunale di Monterchi da ottobre 2023 a marzo 2024.
Come spiega l’Assessore alla Cultura Manuela Malatesta «Il Comune di Monterchi, sede di Residenza Artistica della Regione Toscana porta avanti con orgoglio un lavoro che parte dal teatro e si estende raggiungendo diversi e variegati pubblici che un’arte di relazione, come quella caratterizzante l’atto del recitare, riesce a intercettare e incontrare. Per questa nuova stagione che si appresta a cominciare sentiamo grande la responsabilità di ospitare spettacoli che toccheranno temi tanto delicati quanto importanti soprattutto perché calati perfettamente nel periodo storico odierno che vede la nostra società direttamente coinvolta e protagonista. Il lavoro svolto da Laboratori Permanenti con la direzione artistica di Caterina Casini è per Monterchi e l’intero comprensorio della Valtiberina di assoluto pregio e altissimo livello: si tratta di un patto stretto col territorio avente l’obiettivo di intessere relazioni con il tessuto sociale e cittadino di ogni singolo comune, con la volontà di comprenderlo a fondo nelle sue principali caratteristiche e inclinazioni, bisogni ed esigenze per poter offrire risposte adeguate attraverso il linguaggio universale dell’arte».
Prosegue Caterina Casini direttrice artistica di Laboratori Permanenti e della rassegna «Monterchi possiede una particolare armonia, dovuta alla struttura della parte vecchia del borgo e alla presenza dell’affresco della “Madonna del parto” di Piero della Francesca, immagine religiosa e spirituale che si collega agli antichi riti pagani sulla fertilità, le cui tracce sono presenti nel territorio.
In questi anni abbiamo respirato questa atmosfera, e abbiamo quindi deciso per la nuova stagione 2023/24 di dedicarci alla creatività femminile, per offrire nuovi punti di vista agli spettatori, attraversando contraddizioni e proponendo nuovi orizzonti, per continuare a ricercare quella soavità necessaria a tutti, uomini e donne, che traspare dal meraviglioso dipinto che ci fa da guida. Offriamo quindi al nostro pubblico professionalità importanti e novità drammaturgiche, dedicando il nostro lavoro naturalmente anche ai bambini, che sono costante oggetto della nostra attenzione e attività.
Si aggiungono momenti di studio che amplificano le capacità e gli strumenti creativi dei partecipanti, in modo leggero e divertente (il clown!). Proseguiamo quindi, a partire dal “cuore” di Monterchi, il nostro lavoro di Residenza Artistica della Regione Toscana».
La rassegna prenderà il via il 29 ottobre alle ore 18.00 con API E LIEVITO il dolore come… Api nella testa una produzione Seven Cults con la regia Maddalena Emanuela Rizzi: uno spettacolo che racconta una tematica delicata, con un testo poetico, immaginifico, si affronta la questione dell’abuso sessuale sui minori partendo da ciò che la vittima sente e prova ossia dolore, confusione, bisogno, ma anche amore e necessità. Il momento della dissociazione viene visto, nella maggioranza dei casi, come un dolore a puntini, viene sentito come un ronzio proprio come api nella testa e nella messa in scena i colori, gli odori e il movimento portano delicatamente il pubblico a percepire queste api.
Irma è una donna senza età, sexy e infantile candida e simpatica che con la leggerezza dell’innocenza o della follia racconta gli abusi che ha subito. La sua memoria si sposta continuamente. L’esperienza della dissociazione nel momento dell’abuso diventa necessaria per sopravvivere e allora ecco come “inizia a girare la testa… il dolore come… Api nella testa”.
Si prosegue con un classico appuntamento di Laboratori Permanenti, LA PAGINA PIÙ BELLA DEL MONDO che avrà luogo il 21 novembre alle ore 18.00 presso il Museo Madonna del Parto dove chiunque lo desideri potrà leggere pagine dedicate al contrasto alla violenza sulle donne; un momento collettivo, un gesto pacifico di lettura comune.
Non mancherà un appuntamento dedicato alla formazione nei giorni 1-2-3 dicembre con IL FRAGILE MERAVIGLIOSO, workshop sul clown condotto da Alberto Fortuzzi: un corso aperto a tutti in cui si lavorerà sulla scoperta del nostro clown e, guidati dal nostro umorismo e dalla nostra fragilità, scopriremo l’ascolto, il gioco, l’apertura, il rapporto con il pubblico e ciò che ci rende unici in scena: l’autenticità.
Il 3 dicembre ore 18.00 andrà in scena LA MITE di Fëdor Dostoevskij, una produzione Teatri d’Imbarco con Beatrice Visibelli, adattamento e regia Nicola Zavagli. Beatrice Visibelli affronta il rapporto uomo/donna nello schema maledetto di vittima e carnefice, e lo fa in un originale ribaltamento di ruoli, provando a immergersi nei labirinti della mente dell’uomo/carnefice. Un monologo polifonico dove i pensieri diventano un flusso di parole che tentano ostinatamente di capire il perché́ di un rapporto dominato dal silenzio, usato come arma di potere e di tortura psicologica. E dove infine in un crescendo incalzante emerge il carattere tutt’altro che “mite” della giovane donna.
Si prosegue il 10 dicembre alle ore 17.00 con un appuntamento dedicato ai più piccoli: DI CHE FAMIGLIA SEI? una produzione Officine Papage con la regia di Marco Pasquinucci.
Su un terrazzo che si affaccia su una città, in una scena vuota con solo uno stendibiancheria, inizia una storia particolare tutta da raccontare. C’era una volta un muro: un muro che aveva diviso le famiglie che la abitavano. Da una parte quelle formate da una donna e un uomo sposati con figli, dall’altra tutte le altre…
Per fortuna quando inizia il racconto la situazione è già̀ stata risolta. Ma cos’è successo anni fa, quando il muro è stato innalzato? Chi ha risolto la situazione e come?
Domenica 18 febbraio alle ore 18.00 appuntamento con NERO DI SEPPIA – “PARLIAMONE” di Giorgia Francozzi. Durante il corso di “scrittura scenica e drammaturgia” gli allievi si sono cimentati con la scrittura. Il lavoro ha permesso ai partecipanti di arrivare alla stesura di un proprio testo teatrale, originale e contemporaneo. Nata all’interno del corso 2023, la creazione drammaturgica di Giorgia Francozzi viene sperimentata e messa in scena per il pubblico, che sarà chiamato a discuterla e valutarla. Un passaggio obbligato per la nascita di un copione teatrale.
Chiude la rassegna COSA TI CUCINO, AMORE? che dopo il successo di pubblico avuto quest’estate a Terre in Festival e i consensi riscontrati durante la tournée, torna in scena in valtiberina domenica 3 marzo alle ore 18.00. Lo spettacolo, una coproduzione Laboratori Permanenti/Seven Cults con Caterina Casini, Maria Cristina Fioretti, Carlina Torta, la scenografia Tiziano Fario e il testo e la regia di Linda Brunetta, è una sarabanda di equivoci, fraintendimenti, colpi di scena. Uno spettacolo comico, nella direzione stilistica dello humour nero inglese, dove, coniugando understatement e situazioni paradossali si coinvolge lo spettatore in modo sottile, spiazzandolo e sorprendendolo, per ritrovare un’ironia al femminile moderna e originale.