Lunedì 25 settembre 2023 alle ore 17.30 il filosofo, scrittore e saggista Diego Fusaro sarà ospite dell’Associazione Articolo 49 per la presentazione del libro Demofobia edito da Rizzoli presso la Biblioteca Comunale di Città di Castello.
Diego Fusaro (classe 1983) insegna Storia della filosofia a Milano, presso l’Istituto alti studi strategici e politici (Iassp), dove è anche direttore del dipartimento di Filosofia politica.
È attento studioso della storia del marxismo e dell’idealismo tedesco e italiano, nonché interprete controcorrente del presente.
Si considera allievo indipendente di Hegel e Marx.
Collabora abitualmente con Il Fatto Quotidiano e Il Giornale d’Italia.
Al governo dei Paesi occidentali si alternano partiti di destra e di sinistra, eppure nulla sembra cambiare davvero per il popolo e le sue istanze.
È ciò che Diego Fusaro chiama alternanza senza alternativa, con le fazioni della vecchia politica «egualmente sussunte sotto l’ordine neoliberale».
Quelli che un tempo erano schieramenti in lotta per due opposte visioni del mondo e dell’agire politico sono ormai le facce intercambiabili della stessa medaglia: l’agenda turbocapitalista.
La sinistra ha abdicato al suo ruolo di strumento di emancipazione globale; e, nei fatti, la destra cosiddetta sovranista non si cura minimamente del popolo sovrano.
Siamo così passati dalla democrazia – il governo del popolo, nella dialettica delle sue articolazioni – alla demofobia: la paura del popolo da parte di chi gestisce monoliticamente il potere.
Oggi la «destra bluette» del denaro e la «sinistra fucsia» del costume non sono altro che le due ali dell’aquila neoliberale, parti organiche al medesimo sistema, che «si riproduce economicamente a destra, politicamente al centro e culturalmente a sinistra».
Così il partito unico del capitale e della sua omogeneità bipolare egemonizza lo spazio politico, e «dall’alto vola rapacemente verso il basso, aggredendo ceti medi e classi lavoratrici, popoli e nazioni».
Ci troviamo insomma dinanzi a una «rivoluzione spaziale» della filosofia politica, che impone la teorizzazione di una nuova geografia e di una rinnovata topografia, in cui l’asse interpretativo più utile e appropriato è appunto quello dell’opposizione alto-basso: tra le élite finanziarie globaliste e il popolo.
Comprendere la natura profonda di tale scenario è il primo passo per riportare al centro dell’agire sociale e politico il benessere dei popoli-nazioni, la loro sovranità e identità.
In perfetto stile fusariano, questo saggio denso, lucido e provocatorio mira a porre le basi per un nuovo dibattito e a stimolare una visione critica del reale, spiegandoci come ritrovare la bussola per navigare nei marosi della politica, non solo nostrana.