Per alcune settimane è stato tra la vita e la morte ma oggi ritorna a parlare il Premier Slovacco Robert Fico dopo i cinque colpi di pistola, di cui tre andati a segno, che il 71enne slovacco Juraj Cintula gli ha esploso addosso.
Per la prima volta dopo l’attentato del 15 maggio Robert Fico ha rilasciato dal proprio profilo Facebook un lungo messaggio con sottotitoli in inglese. “È tempo ora per me di compiere la prima mossa, e questa è quella del perdono” … “Perdono il mio attentatore, che è evidentemente solo il messaggero del Male e dell’odio politico” dice Fico “Non provo odio per lo straniero che mi ha sparato: non intraprenderò azioni legali contro di lui né gli chiederò i danni”.
Aggiunge Fico che l’attentato non è stato l’attacco di un pazzo ma il punto d’arrivo di una campagna d’odio condotta per anni dall’opposizione slovacca sostenuta da influenti media oltre che da organizzazioni della società civile finanziate dall’estero ed in particolare quelle legate al circuito di George Soros (fonte www.open.online/2024/06/05/robert-fico-attentato-complotto-ue-media-soros-ucravideo/)
Precisa Fico “… avevo raccomandato ai ministri di evitare situazioni di folla” in quanto era prevedibile un attacco stante la posizione della Slovacchia nei confronti dell’Ucraina alla quale ha concesso solo aiuti umanitari preferendo la pace alla guerra. Fico rigetta le interferenze negli affari interni del suo paese “Un piccolo Paese come la Slovacchia non può difendersi da solo: per questo ci muoviamo nell’alveo dell’Ue e della Nato, ma con una politica estera indipendente” e nega il suo contributo alla forzata esportazione della democrazia in altre nazioni. Conclude che “Il diritto ad un’opinione diversa ha cessato di esistere nell’UE” e per questo sarebbe finito nel mirino dei “poteri forti” internazionali.
Chi è George Soros menzionato dal premier? Soros è l’autore del “mercoledì nero” del 16 settembre 1992 e del disastro finanziario che colpì l’economia Italiana. “L’attacco speculativo contro la lira – dichiarò Soros nel 2013 – fu una legittima operazione finanziaria”. “Mi ero basato sulle dichiarazioni della Bundesbank, che dicevano che la banca tedesca non avrebbe sostenuto la valuta italiana. Bastava saperle leggere” (fonte: https://www.huffingtonpost.it/archivio/2013/07/12/news/george_soros_lo_speculatore-6461800/).
Soros è accusato dal governo di Budapest di sostenere le ONG e istituzioni culturali per realizzare l’invasione islamica del Paese e dell’Europa (fonte: www.avvenire.it/mondo/pagine/orban-contro-ong-migranti-ungheria-soros)
Soros è lo stesso che con oltre un milione di euro aveva finanziato sei esponenti di “Più Europa” per sostenere in Italia la campagna elettorale alle politiche del 2022. Non tutti i beneficiari dei contributi economici ce l’hanno fatta ad entrare in Parlamento ma solo due deputati. A testimoniarlo, oltre la denuncia di Calenda, sono le dichiarazioni congiunte dei beneficiari indirizzate alla presidenza della Camera dei deputati (fonte www.iltempo.it/politica/2024/04/21/news/soros-finanziamento-partiti-italiani-elezioni-piueuropa-magi-della-vedova-39110627/)
Ricordando Soros viene in mente l’allora Presidente della RAI Marcello Foa quando nel 2018 portava all’attenzione pubblica un rapporto che avrebbe provato come diversi deputati del Partito Democratico sarebbero stati finanziati dalla Open Society Foundations riconducibile al finanziere George Soros. In realtà il dossier sembrerebbe risalire al 2014 e sarebbe stato creato da una società di consulenza per l’Open Society Foundations, “limitandosi” a suggerire le figure di spicco in Italia ed in Europa con cui la ONG di Soros avrebbe potuto instaurare “rapporti” (fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Marcello_Foa).
E’ un elenco con poche informazioni sui membri dell’VIII Parlamento Europeo che avrebbero potuto sostenere i valori della società di Soros nella legislatura 2014-2019 (visibile su https://legacy.gscdn.nl/archives/images/soroskooptbrussel.pdf). Non appena appresa la notizia i deputati europei del PD annunciarono l’intenzione di querelare Foa per tali dichiarazioni ritenute diffamatorie.
Stando alle dichiarazioni di Robert Fico, in Italia invece dei proiettili sarebbero arrivate le banconote ma l’impianto del ragionamento rimane inalterato perché evidentemente esistono davvero soggetti economicamente forti (da qui l’idea dei “poteri forti”) che osservano molto da vicino le vicende interne degli Stati sovrani. Perché?
Dopo l’attentato del 15 maggio, in Italia il premier Slovacco Fico è stato collegato alla ‘ndrangheta, definito no vax e pure populista e l’attentatore ritratto come il “poeta-attentatore” (tre raccolte di poesie e un romanzo). Malgrado queste descrizioni, potrebbe essere interessante un politico come Robert Fico in Italia, sia perché difende la sovranità della propria nazione ed anche per le critiche mosse alla Commissione Von der Leyen ed alla sua politica estera e militare, specialmente, in relazione all’invasione russa dell’Ucraina esprimendo anche disaccordo sulle politiche dell’immigrazione.
Non si tratta di essere “anti-qualcosa” ma di essere tutti preoccupati per ciò che Fico ha apertamente criticato. Non è un mistero che l’Italia costituzionalmente ripudia la guerra e nemmeno che viviamo un deficit di sovranità mai visto finora (ad esempio con l’Euro o tramite i tentativi dell’OMS ed i lavori sul c.d. trattato pandemico), ma ciò che preoccupa di più sono i proiettili indirizzati ad uno dei pochi, pochissimi, come Robert Fico, che vive sentendo il vento in faccia senza farsi spingere dalla brutta aria che tira e senza farsi guidare dai venti di guerra.