di Eleonora Francini
Si respira aria di Halloween, in città e non solo. Dopo lo stop forzato a causa della pandemia, finalmente si torna a celebrare la festa più “spaventosa” dell’anno. Le vetrine e i negozi sono già allestiti a tema da giorni e sono numerosi gli eventi che propongono ristoranti e locali per la serata di domani sera.
In attesa dei festeggiamenti, per stuzzicare la curiosità, sapete che non sono stati gli Americani a inventare la “notte delle streghe”, bensì i Celti? Gli storici, infatti, hanno identificato questa ricorrenza con la festa celtica di Samhain, una parola che deriva dalla lingua irlandese antica e che significa, all’incirca, “fine dell’estate”. Alla stregua di tanti altri popoli antichi, anche i Celti misuravano il tempo in base alle stagioni e ai cicli del raccolto, e Samhain era la festa che segnava il passaggio dalla fine dell’estate all’inizio dell’inverno e il momento per l’ultimo raccolto prima dell’arrivo della stagione fredda. Per questo motivo rappresentava la festa più importante per i Celti. Inoltre, secondo la loro tradizione, durante la notte di Samhain il velo che separa il mondo dei morti da quello dei vivi diveniva talmente sottile da poter essere “attraversato”: i morti potevano così tornare nel mondo dei vivi ed entrare in contatto con loro. Dunque, la festa di Samhain era anche un momento in cui celebrare e onorare i propri cari defunti.
Con l’avvento del cristianesimo, poi, la festività di Halloween venne trasformata nel giorno di Ognissanti. Non è un caso, infatti, che la parola Halloween sia legata proprio a questa ricorrenza. In inglese antico significava “vigilia di tutti i santi” perché fa riferimento a “All Hallow’s Eve”.
Per quanto riguarda i simboli di questa ricorrenza, quello indiscusso è la zucca intagliata, definita Jack-o’-lantern. Ma, in realtà, chi è questa figura? Secondo la storia, Jack era un fabbro irlandese che riuscì più volte ad ingannare il diavolo, ma alla fine pagò un prezzo altissimo. Rifiutato sia dal paradiso che dall’inferno, Jack fu costretto a vagare come un fantasma nel mondo dei vivi per l’eternità. Si dice che, durante la notte di Halloween, egli vaghi per le strade alla ricerca di un rifugio e che, appendendo una zucca illuminata fuori dalla propria casa, si potrà indicare a Jack che lì non c’è posto per lui.
Anche i pipistrelli sono un altro simbolo di Halloween. Il motivo? Durante la festa di Samhain i Celti costruivano dei falò per attirare gli insetti e, di conseguenza, i pipistrelli. Tuttavia furono le superstizioni medievali su questo animale notturno, associato alle streghe e all’oscurità, a trasportarlo nel mito neo-gotico di Halloween, esattamente come per i gatti neri.
Infine, compare il rituale “Dolcetto o scherzetto” (in inglese “trick or treat”), la formula magica con cui i bambini, dopo essersi mascherati, si annunciano alla porta dei vicini reclamando dolci e caramelle. Quest’usanza risale al Medioevo e si rifà alla pratica dell’elemosina: il giorno di Ognissanti, infatti, i mendicanti andavano di porta in porta, ricevendo cibo in cambio di preghiere per i cari defunti.
Siete pronti alla festa più “terrificante” dell’anno?