Si è conclusa domenica mattina dopo tre giorni intensi ed emozionanti l’edizione 2021 del Festival dell’Autobiografia, che si è svolta ad Anghiari (provincia di Arezzo) nel giardino della splendida Villa Gennaioli e in altri caratteristici scorci del borgo tiberino.
La 10ª edizione, organizzata come di consueto dalla Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari, è stata incentrata sul tema “Nel segno di una canzone – I ricordi musicali delle nostre vite” e ha vissuto tanti momenti ricchi di significato grazie agli interessanti incontri che hanno messo in evidenza, da una prospettiva per certi aspetti nuova, l’importanza della scrittura di sé e della condivisione delle esperienze personali (e collettive) legate alle parole delle canzoni e alle colonne sonore delle nostre vite.
Vere e proprie autobiografie musicali che hanno scandito i giorni del Festival attraverso i racconti, la musica e le riflessioni degli illustri ospiti presenti. Il Premio Città dell’Autobiografia è andato al cantautore Luca Barbarossa che domenica mattina ha presentato il testo autobiografico “Non perderti niente” di fronte ad un pubblico numeroso e partecipe. “Tutto avrei pensato nella vita, meno di vincere un premio per un libro… nella vita non mi sto perdendo niente veramente” ha commentato con ironia il cantautore romano, al quale la Libera Università dell’Autobiografia e il Comune di Anghiari hanno scelto di assegnare il premio per come il testo valorizza molti degli aspetti fondamentali della scrittura autobiografica.
L’edizione 2021 del Festival, organizzato come sempre dalla LUA con il patrocinio del Comune di Anghiari, il sostegno dell’Associazione Pro-Anghiari e il prezioso contributo degli sponsor (Banca di Anghiari e Stia Credito Cooperativo, Busatti, Caffè River e Centro Commerciale Naturale Vie di Anghiari) ha riscosso l’apprezzamento dei presenti, per l’organizzazione e per il tema affrontato.
Particolarmente apprezzati i momenti che hanno alternato racconti di sé alle canzoni, a partire dalla presentazione del testo “Nel segno di una canzone”, che ha dato il tema al Festival 2021, intercalata da interventi musicali di Michele Marinini e dalla presenza di due cantautori, Alessandro Sipolo e Massimiliano Larocca. Il primo ha chiuso il pomeriggio del sabato con un concerto, raccontando come sono nate le canzoni che ha presentato, mentre il cantautore fiorentino Massimiliano Larocca ha tenuto un concerto dal suo ultimo album Exit|Enfer, organizzato nell’ambito delle collaborazioni con il Festival dei Cammini di Francesco, accompagnando i brani con un racconto autobiografico. Oltre a questo, pur sotto la pioggia, nella serata di venerdì la collaborazione con Effetto K ha fatto in modo che parole e note risuonassero tra le vecchie pietre di Anghiari in piazza Mameli, mentre Claudio Cioni ha presentato una ricerca-racconto portata avanti per ricostruire, anche attraverso i suoi ricordi personali, le storie delle molte band rock che suonavano tra Anghiari, la Valtiberina e Arezzo tra gli anni ’80 e ’90.
I partecipanti hanno potuto fare esperienza del legame tra scrittura di sé e canzoni, all’interno dei laboratori, tenuti da esperti della LUA, che hanno accompagnato la mattinata di sabato e che hanno dato spunto per nuove progettazioni. “Organizzare il Festival quest’anno”, hanno commentato gli organizzatori a fine edizione “è stata una sfida che ci eravamo posti con il desiderio di permettere alle tante persone che ci seguono di potersi ritrovarsi ad Anghiari. Così è stato. Ci siamo ritrovati in un luogo nuovo e bellissimo, ma sentendoci custoditi da Anghiari grazie a una vista meravigliosa che ce lo ha fatto ammirare in tutta la sua bellezza, lì di fronte a noi, pronto ad ascoltare e a far risuonare nuove narrazioni. Un Festival diverso, che ha aperto, però, la porta su nuove prospettive verso il futuro”.