“Dopo due anni sono tornate a Sansepolcro le tradizionali Fiere di Mezzaquaresima, uno degli appuntamenti che caratterizzano la vita della nostra città. In questi anni, a causa dell’emergenza covid-19, non è stato possibile vivere questo intenso momento di festa e aggregazione che apre la stagione primaverile. Le fiere, da sempre, sono caratterizzate da un’allegra confusione data dai tanti banchi presenti, dalle attività artigianali, commerciali e di somministrazione che per quattro giorni invadono letteralmente il centro storico rendendolo vivo e pieno di gente. Il ritorno della fiere rappresenta un ritorno alla “normalità”, alla consuetudine che accompagna la vita cittadina da anni. Purtroppo quest’anno, oltre al mal tempo che non ha permesso di goderne appieno, ci sono state alcune mancanze che si sono fatte sentire. Le fiere sono nate per il commercio del bestiame per permettere agli allevatori di portare i propri capi e di trattarne la vendita, questo aspetto non ha più la centralità di un tempo, ma caratterizza gli aspetti tradizionali di questa manifestazione legata agli allevamenti di qualità della Valtiberina. Dispiace che non ci sia stato modo di trovare una collocazione diversa rispetto al foro boario, utilizzato per i vaccini e i tamponi, magari coinvolgendo gli stessi allevatori e le loro associazioni di categoria. Ripartire senza la presenza dell’elemento per le quali le fiere sono nate significa non dare attenzione a un comparto importante della nostra economia di vallata. La dislocazione dei banchi lungo via XX settembre, soprattutto in zona Porta Romana, non ha funzionato: troppi spazi vuoti che non invitavano le persone a percorrere tutto il tracciato della fiera. Inoltre, aver dislocato quasi la totalità dei banchi con somministrazione su Porta Fiorentina non ha agevolato le zone più distanti, perché è risaputo che sono i banchi con i prodotti gastronomici quelli che richiamano il maggior numero di avventori. Negli scorsi anni la situazione si riequilibrava con la presenza in Piazza Torre di Berta di produttori locali, pro-loco cittadine e dei Comuni limitrofi, attività di somministrazione e commerciali che tutte insieme fornivano un forte richiamo. Purtroppo, ben prima del bell’allestimento della Piazza con il dodecaedro di Luca Pacioli, per il quale ci uniamo ai ringraziamenti alla famiglia Mercati, l’amministrazione aveva deciso di eliminare dalla Piazza le attività di somministrazione scegliendo di posizionarci delle casine di legno che avrebbero dovuto ospitare eccellenze artigianali del territorio e un arredo dato in gestione a una ditta di Sansepolcro per un importo di 2.900 euro (come dimostra la determina n° 249 del 28 marzo 2022).
Questa scelta, lo ribadiamo, fatta prima del posizionamento del dodecaedro, è poco comprensibile perché la Piazza animata dai cibi e dai sapori ha rappresentato negli anni un elemento di traino per l’intera fiera e per il centro storico. Tra l’altro le eccellenze artigianali che dovevano essere ospitate in piazza, come riportato nel manifesto delle fiere, non si capisce che fine abbiano fatto o dove siano state sistemate. Speriamo che il prossimo anno certe scelte possano essere riviste e che la fiera torni ad essere un momento di incontro e di commercio per gli allevatori della Valtiberina, come tradizione vuole, e ci sia spazio per una piazza che torni ad essere animata e piena di gente.”