Ricci (Fenagi), Maniscalchi (Assotabaccai): “Acquisti lampo nelle nostre attività che sono essenziali e che hanno dimostrato di essere sicure essendo sempre state in prima fila durante la pandemia”.
Edicole e tabacchi chiedono di essere esonerati dal controllo del green pass. Pressing sul Governo di Fenagi e Assotabaccai, i sindacati di categoria che rappresentano rispettivamente i titolari delle edicole e dei tabacchi iscritti a Confesercenti.
Sono Giuliano Ricci presidente provinciale di Fenagi Arezzo e Margherita Maniscalchi presidente provinciale di Assotabaccai Arezzo a fare da portavoce esprimendo le perplessità dei colleghi alla luce dell’obbligo del controllo del green pass che potrebbe scattare dal primo febbraio anche all’interno delle edicole e delle tabaccherie se il Governo confermerà le anticipazioni.
“Intendiamo richiedere e promuovere azioni per chiedere l’esonero di quello che consideriamo un inutile aggravio” dicono all’unisono i rappresentanti di Fenagi e di Assotabaccai.
“Le tabaccherie sono servizi essenziali” ribatte Margherita Maniscalchi “e rappresentano un punto di riferimento per i cittadini. Giudichiamo il controllo del green pass un inutile aggravio che complica il nostro lavoro e di sicuro non contribuisce a frenare i contagi. Le tabaccherie sono sempre rimaste aperte fin dai primi momenti della pandemia e abbiamo dimostrato di essere luoghi sicuri. Offriamo servizi al cittadino e non siamo dei commercianti avendo margini di guadagno sui prodotti imposti dallo Stato. Per vendere un pacchetto di sigarette oppure per acquistare un biglietto dell’autobus, sappiamo per esperienza, ma sono anche le indagini Istat a confermarlo, che serve poco più di un minuto. Nelle nostre attività si effettuato acquisti lampo e riteniamo che il controllo del green pass costringerà gli utenti a trattenersi, inutilmente, più del tempo necessario. Una scelta quindi illogica che ci auguriamo possa essere evitata”.
Della stessa opinione è Giuliano Ricci presidente di Fenagi Arezzo: “l’esperienza ci dice che in edicola si entra per acquistare un giornale, una rivista e altri prodotti con una turnazione rapida. La clientela è abituata da tempo ad indossare correttamente la mascherina e trattandosi di vendite lampo giudichiamo l’obbligo del controllo del green pass un ulteriore aggravio che contribuisce a complicare le operazioni di vendita e paradossalmente a trattenere all’interno dell’edicola la clientela per una durata maggiore di quella abituale. Chiediamo quindi sia a livello provinciale, regionale e nazionale, che le edicole, così come i colleghi delle tabaccherie, possano essere esonerati dall’obbligo di verifica che comunque non dovrebbe ricadere sulle nostre spalle. Mi preme ricordare che le edicole hanno distribuito le mascherine durante la prima fase dell’emergenza Covid dimostrandosi luoghi sicuri pur essendo impegnati in prima fila nella lotta alla pandemia quando ancora ben poco conoscevamo del coronavirus. Adesso la situazione e quindi il controllo del green pass per gli acquisti lampo ci appare immotivato e illogico. La speranza è che la richiesta di esonero possa essere raccolta in tempi rapidi”.