Con profondo dolore, la Pro-Spino Team ha appreso la notizia della prematura scomparsa, a soli 68 anni per un male incurabile, di Uberto Bonucci, che per la cronoscalata di Pieve Santo Stefano è stato più di un semplice pilota e di un grande campione, come testimoniano i 7 titoli europei e i 10 italiani conquistati in carriera.
Allo Spino era venuto per la prima volta 44 anni fa, nel 1976, al volante di una A112 e poi è tornato a più riprese fino allo scorso anno, diventando uno dei conduttori che ha reso grande questa gara al volante della sua Osella Pa 9/90 Bmw di colore azzurro.
In ogni circostanza, ha contribuito a far salire il livello tecnico della corsa, oltre ad aver scritto per due volte il suo nome nell’albo d’oro della parte storica: nel 2011, quando si era aggiudicato la categoria e nel 2016, quando realizzò l’assoluto di quella edizione, non dimenticando il secondo posto del 2019 e tanti altri piazzamenti d’onore.
Amico di Pieve, nella quale veniva spesso anche lontano dagli impegni agonistici, è stato uno dei primi soci onorari della Pro-Spino Team, a dimostrazione del forte legame che esisteva con il simpatico pilota senese, sempre cordiale nel modo di rapportarsi.
Un altro simbolo del rapporto speciale di Bonucci con lo Spino è visibile ogni anno nel manifesto della gara: la vettura stilizzata diventata ormai il logo della competizione pievana è ispirata alla sua Osella PA3, la prima che vinse a Pieve tra le auto storiche.
Ai familiari, al team e ai parenti, le sentite condoglianze; a Uberto, un grande abbraccio da quelli che per lui rimarranno sempre i suoi “Spinotti”, come affettuosamente era abituato a chiamarli.