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Quei Mitici Anni: lo spettacolo della Maison della Danza di Arezzo conquista il pubblico del Teatro Petrarca

Il primo ringraziamento è per il Maestro Roberto Scortecci. Che fortuna averti incontrati Maestro. Durante l’anno ci hai insegnato tantissimi passi, abbiamo faticato ma ci siamo divertite un sacco. Ti vogliamo un mondo di bene perché ci hai regalato sorrisi e magia”.
Così le allieve del III° corso de La Maison della Danza di Arezzo hanno voluto aprire lo spettacolo di balletti “Quei Mitici Anni” presentato in anteprima assoluta sabato 10 giugno al Teatro Petrarca di Arezzo.
Un pensiero è stato dedicato anche ad Amy Polvani, Alessia Polvani e Allen J. Reano, i loro favolosi coreografi di danza contemporanea, aerea e hip hop.
Siete specialissimi, non vediamo l’ora di far vedere al pubblico i balletti che avete coreografato per noi” hanno ricordato le allieve.
Oltre 500 spettatori per questa nuova performance – non si è trattato soltanto di uno spettacolo di balletti – ideata dal Maestro Roberto Scortecci, tra luci, musiche, video e coreografie dagli anni Trenta agli Anni Duemila.
Dopo tre anni di assenza forzata dal palco, le allieve della Maison della Danza hanno regalato al pubblico – tantissimi i giovani sui palchi del teatro – un meraviglioso viaggio, unico e coinvolgente, attraverso coreografie applauditissime.
Del resto ha ricordato il Maestro Scortecci che “la danza è uno dei più grandi amori che la vita ci può dare, un amore incondizionato che non finisce mai, neppure dopo fallimenti o cadute. È un qualcosa di meraviglioso che ci unisce”.
Dagli anni dello swing e del Cotton Club fino al pop rock degli anni Duemila attraverso brani musicali entrati a far parte dell’immaginario collettivo.
Ospite della serata il vicesindaco Lucia Tanti e la Preside dell’IC Cesalpino Sandra Guidelli che hanno seguito le due ore e mezzo di spettacolo non risparmiando applausi e apprezzamenti per tutti i giovani ballerini.
Dopo l’apertura dedicata alla suite di danza classica tratta dal Don Quixote eseguita da Angelica, Bianca, Irene, Rosa, Sofia, Viola, Vittoria e Francesca, lo spettacolo è proseguito a ritmo serrato attraverso coreografie di danza moderna, contemporanea, aerea e hip hop.
Danza ma anche canto con le bravissime soliste Irene e Matilde ed il coro diretto dalla Maestra Maria Grazia Donati.

Matilde e Irene

Applausi ed occhi lucidi di tutti i genitori delle piccolissime ballerine under 6 anni che hanno incantato il pubblico con una magica coreografia dedicata alle Mille Bolle Blu di Mina accompagnate dal Maestro Roberto Scortecci nelle vesti di mago delle bolle di sapone.
E ancora gli assoli straordinari di Amy, Alessia, Francesca e Damiano Parisi, quest’ultimo ballerino professionista che ha partecipato alle trasmissioni televisive Ricomincio da 2 e Carramba che Sorpresa! condotte da Raffaella Carrà e al serale nel corpo di ballo di Amici di Maria de Filippi.
Nel finale del primo tempo un bellissimo omaggio a Raffaella Carrà con un mush up dei suoi successi ha entusiasmato il pubblico con battiti di mano a tempo ed una strepitosa ovazione all’ingresso del Maestro Scortecci nelle vesti di Pedro.
“La danza è passione e disciplina – ha ricordato Damiano Parisi – che va seguita con tanta dedizione e spirito di sacrificio. Il nostro lavoro è quello di trasmettere con il corpo al pubblico tutte le nostre sensazioni mentre danziamo in scena”.
Tutte le coreografie, nessuna esclusa, presentate all’interno dello spettacolo “Quei Mitici Anni”, hanno rappresentato dei magnifici quadri accompagnati da video e luci che hanno reso la serata davvero divertente e godibile.
Incredibile infine la performance di Shannen Manuel che ha presentato un ricordo fantastico di Michael Jackson e la coreografia di hip hop di Allen J. Reano, una vera e propria esplosione di street dance piena di energia e colori.
“Quando entrano in scena le nostre  allieve superano ogni ansia, tirano fuori tutto il meglio di loro stesse” ha ricordato il Maestro Scortecci.
Ed è stato proprio così.
Le allieve de La Maison della Danza hanno raccontato in danza un viaggio emozionante e per certi versi melanconico per “Quei Mitici Anni” che non hanno vissuto in prima persona ma che hanno riscoperto grazie al lavoro dei loro coreografi.

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