Sandro Tiberini sui Marchesi del Monte Santa Maria

Nuovo appuntamento del ciclo di conferenze sulle famiglie signorili del territorio aretino nel medio evo, organizzato dalla Società storica.

Martedì 21 ottobre, alle ore 17,30, all’Auditorium Ducci di via Cesalpino, Sandro Tiberini parlerà dei Marchesi del Monte Santa Maria, possessori del castello della Valtiberina oggi incuneato fra le province di Arezzo e Perugia.

Questa illustre famiglia marchionale, che ebbe come capostipite Rainerio, marchese di Tuscia e rettore del ducato di Spoleto dal 1014 al 1027, riuscì nel corso del XII secolo ad estendere il proprio dominio sulla fascia appenninica tra la valle del Tevere e la Valdichiana.

Un territorio che rivestiva una notevole rilevanza strategica, essendo percorso dalle importanti rotte commerciali che mettevano in comunicazione i porti dell’Adriatico con le città manifatturiere della Toscana, in pieno sviluppo economico.

Il fatto determinò uno stato di tensione con le città-stato limitrofe di Perugia, Città di Castello e Cortona, che contendevano ai marchesi il controllo di un’area così rilevante dal punto di vista economico.

Il contrasto latente sfociò inevitabilmente, tra Duecento e Trecento, in una serie di conflitti in cui la parte signorile ebbe la peggio. Nonostante ciò, i marchesi riuscirono a riorganizzare la loro presenza in alcune aree periferiche, dando luogo ad organismi politici quali i marchesati del Monte Santa Maria e di Sorbello che giunsero fino al Congresso di Vienna (1815).

Sandro Tiberini ha conseguito nel 1991 il dottorato di ricerca in storia urbana e rurale con una tesi sulla signoria rurale nell’Umbria settentrionale nei secoli XI-XIII e continua ad approfondirne gli sviluppi in altri ambiti territoriali e in epoca successiva.

Si è anche occupato dei ceti dirigenti in generale, osservandoli sotto particolari sfaccettature (il linguaggio araldico, le torri urbane, la trasmissione della memoria familiare), come pure della vita economica e istituzionale delle comunità rurali, in specie per ciò che concerne l’utilizzo dei beni comuni e la normativa statutaria.

Anche le vicende e gli orientamenti politici delle città-stato comunali umbre, in particolare Perugia e Gubbio, sono stati oggetto di riflessione sotto diversi aspetti.

Curato da Luca Berti e da Gian Paolo Scharf, il ciclo di conferenze si propone di fare un ritratto di quello che fu per secoli il ceto dirigente aretino e di delineare la storia di alcuni fra i più importanti gruppi agnatizi del nostro territorio, i loro rapporti con i soggetti politici sovra e sotto-ordinati ed in particolare con il Comune cittadino, il loro radicamento territoriale, le divisioni ed i conflitti di questa aristocrazia militarizzata.

Il ciclo di conferenze della Società storica proseguirà, sempre all’Auditorium Ducci, fino all’inizio del mese di dicembre. A partire dal 28 ottobre sono in programma altri quattro incontri volti ad approfondire la storia e le vicende di altre famiglie signorili dell’Aretino:

i da Galbino poi Barbolani di Montauto, i Guidi del Casentino, i Tarlati da Pietramala, gli Ubertini.

Queste conferenze saranno tenute da Gian Paolo Scharf, Marco Bicchierai e Pierluigi Licciardello, tutti studiosi di storia del territorio toscano ed aretino. Chiuderà il ciclo Luca Berti, parlando del Comune cittadino e del ceto nobiliare e magnatizio sullo scorcio del medio evo.

L’ingresso a tutti gli incontri è libero e gratuito.

 

Nelle foto. Palazzo Bourbon del Monte a Monte Santa Maria Tiberina. Il relatore professor Sandro Tiberini.