Ha pubblicato in esclusiva sul quotidiano on line ilSussidiario.net la sua memoria dopo la recente assoluzione in Cassazione da ogni accusa per la presunta trattativa Stato mafia. Di questo, il Gen. Mario Mori parlerà ad Arezzo nell’incontro organizzato dalla Biblioteca Comunale in collaborazione con la Fondazione “Guido d’Arezzo”, e che si terrà venerdì 30 giugno alle ore 17,30 presso il Teatro Pietro Aretino. Una memoria nella quale il Generale Mori ripercorre i dettagli del suo operato e che, mentre celebra gli eroi uccisi dalla mafia (Dalla Chiesa, Falcone, Borsellino e gli uomini delle scorte), getta contestualmente un inquietante sguardo sull’operato dell’allora Procura di Palermo e rimanda a una sostanziale revisione dei fatti occorsi negli anni ’90 e successivamente.
L’appuntamento, presentato questa mattina in conferenza stampa, sarà introdotto da Alessandro Artini, Presidente del CdA della Biblioteca, e moderato da Matteo Giusti, giornalista del quotidiano Il Riformista, il quale intervisterà il Generale Mori. È previsto anche un intervento del Colonnello Claudio Rubertà, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Arezzo.
Mario Mori ha collaborato con il generale Dalla Chiesa nella lotta al terrorismo ed è stato uno dei fondatori del ROS (Raggruppamento Operativo Speciale). Nel ‘93, alla guida del ROS, in stretta collaborazione con il comandante Ultimo (Sergio De Caprio), arresta Totò Riina. Poi, processato con l’accusa di favoreggiamento, sarà assolto nel 2006.
Nel 1999 viene posto al comando della Scuola ufficiali carabinieri di Roma; nel gennaio del 2001 diventa comandante della Regione carabinieri Lombardia. Il 1º ottobre 2001, lascia definitivamente l’Arma dei Carabinieri per essere nominato prefetto e direttore del Sisde, incarico che mantiene fino al 2006.
Nel 2017 la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla procura generale di Palermo avverso la sentenza di appello, confermando di fatto la sentenza di assoluzione di primo grado (perché il fatto non costituisce reato), rendendola così definitiva. Mori è stato processato anche per la cosiddetta trattativa Stato-mafia. Condannato in primo grado nel 2018 dalla Corte d’Assise di Palermo, nel 2019 è assolto nel processo di appello. Il 27 aprile 2023 la Corte di Cassazione conferma l’assoluzione.
Il Generale, dopo circa venti anni di processi, viene così assolto da tutte le accuse e ciò dimostra non solo la sua piena innocenza, ma anche la sua straordinaria resilienza a fronte di vicende giudiziarie che avrebbero potuto demolirne l’integrità e l’onore personali. È emersa, così, la formidabile caratura della sua azione investigativa e del suo operato complessivo, in veste di “servitore dello Stato”.