Simone Bezzini, dell’Assessore regionale alla salute, ha discusso in video conferenza con Asl Tse e Sindaci della Toscana meridionale, una condivisa strategia anti Covid. Una coesione rivendicata anche dal Presidente della Conferenza dei Sindaci, Giacomo Termine: “siamo tutti sulla stessa barca. Occorre chiarezza per fare le scelte migliori”.
Il Direttore generale della Asl ha confermato la valutazione dell’assessore Bezzini: “siamo al livello di attenzione ed è indispensabile una rimodellazione della rete ospedaliera della Toscana meridionale. Una necessità dettata dai numeri. Oltre 6.600 erano ieri i positivi in carico nella nostra Asl. Percentuale di nuovi positivi sui tamponi tra il 7 e l’8%. Viene ricoverato il 3,5% dei nuovi positivi contro il 4,3% della media regionale. In terapia intensiva va il 13% dei ricoveri, in linea con la Regione. Sono in aumento gli asintomatici e rispetto alla prima fase dell’emergenza, abbiamo più ricoveri nella degenza Covid e meno in terapia intensiva”.
Gli ospedali Covid si confermano il San Donato di Arezzo e il Misericorda di Grosseto per la Asl Tse e Le Scotte per l’Azienda ospedaliera universitaria senese. L’obiettivo è quello di utilizzare prevalentemente ospedali per concentrare competenze e professionalità.
“Occorre rimodellare la rete ospedaliera – ha affermato D’Urso. In ogni provincia concentriamo i casi Covid: San Donato per Arezzo, Misericordia per Grosseto e Scotte per Siena. Il San Donato non è stato e non sarà solo ospedale Covid e verranno attuate sinergie con altri ospedali del territorio. Un esempio è rappresentato dalle chirurgie. Il San Donato conserva quella d’urgenza e oncologica ma potrà utilizzare la collaborazione di Montevarchi e Bibbiena e, se necessario, quella del privato accreditato”
Un tema di forte rilievo è rappresentato dalle cure intermedie che, come ha sottolineato l’assessore regionale Bezzini, “rappresentano una risposta alla necessità di alleggerire la pressione sugli ospedali, garantendo un turn over più rapido nell’occupazione dei posti letto”.
D’Urso ha confermato la necessità di “garantire un adeguato numero di posti nelle cure intermedie. Attualmente solo una trentina: 10 Siena, 14 a Grosseto e 16 ad Arezzo. La proposta è quella di utilizzare i posti letto di degenza ordinaria di Cortona, Abbadia, Castel Del Piano e Pitigliano per poter passare da 30 a 180 posti, per accompagnare il passaggio da ospedale a domicilio e dare risposta a positivi nelle Rsa”.
I posti letto saranno attivati in maniera progressiva sulla base dell’andamento della pandemia. La riorganizzazione sarà ovviamente connessa, anche temporalmente, all’emergenza e la previsione, sulla base del DCPM del 7 ottobre, è quindi fino al 31 gennaio del prossimo anno.
Le scelte sono state condivise con i Sindaci che hanno sottolineato la necessità sia di considerare queste scelte connesse all’evoluzione della pandemia sia di mantenere i servizi sanitari negli ospedali interessati all’attivazione delle cure intermedie.
Nell’ospedale della Fratta i posti letto saranno progressivamente riconvertiti ad iniziare da 1 modulo al secondo piano. Rimarranno garantiti i servizi di pronto soccorso, dialisi, oncologia ambulatoriale, centro trasfusionale, specialistica ambulatoriale, diagnostica radiologica ambulatoriale, centro prelievi, attività ambulatoriale cardiologica, attività endoscopica ambulatoriale e, nella prima fase, degenza medica e procreazione medicalmente assistita.
Nell’ospedale di Abbadia i posti letto saranno riconvertiti ad iniziare da 1 modulo al secondo piano. Rimarranno garantiti i servizi di pronto soccorso, anestesia, dialisi, oncologia ambulatoriale, centro trasfusionale, specialistica ambulatoriale, diagnostica radiologica ambulatoriale, centro prelievi, cardiologia ed endoscopia ambulatoriale.
Nell’ospedale di Pitigliano i posti letto verranno attivati nella degenza medica al primo piano. Rimarranno garantiti i servizi di pronto soccorso, dialisi, oncologia ambulatoriale, centro trasfusionale, specialistica ambulatoriale, diagnostica radiologica ambulatoriale, centro prelievi, centro di medicina integrata, endoscopia ambulatoriale e, con ingresso separato, Casa della Salute
Presso l’ospedale di Castel Del Piano, i posti letto saranno riconvertiti progressivamente a partire da 1 modulo al secondo piano. Rimarranno garantiti i servizi di pronto soccorso, dialisi, oncologia ambulatoriale, centro trasfusionale, specialistica ambulatoriale, diagnostica radiologica ambulatoriale, centro prelievi, attività ambulatoriale cardiologica, endoscopia ambulatoriale e , con ingresso separato, la Casa della salute.