Pubblico delle grandi occasioni a Fighille di Citerna, domenica 7 settembre, per il primo appuntamento di “Settembre musei in festa”, calendario di iniziative di avvicinamento alla 42° edizione del premio nazionale di pittura “Fighille Arte”, che si svolgerà nei giorni 4 e 5 ottobre 2025.
La ex Dogana Pontificia, una delle sedi del Piccolomuseo di Fighille, centro diffuso per l’arte contemporanea, ha ospitato la presentazione del “San Francesco” di Franco Alessandrini, modello in gesso della celebre scultura in marmo grigio collocata nel 2000 all’esterno dell’Eremo di Montecasale, lungo un’antica strada che da Sansepolcro saliva verso l’Alpe della Luna.
Dopo i saluti e le riflessioni di Luciano Paolucci Bedini, vescovo di Città di Castello, Enea Paladino, sindaco di Citerna, e Loris Mirabucci Casperchi, presidente della Pro Loco Fighille, il giornalista d’arte e curatore Marco Botti ha raccontato le principali tappe della carriera internazionale nel maestro biturgense, che da quasi sessant’anni divide la sua attività artistica di successo tra Sansepolcro e New Orleans.
“Non capita spesso che un’opera raccolga apprezzamenti così unanimi – osserva la Pro Loco di Fighille, curatrice del Piccolomuseo.
Dalle autorità presenti ai tanti visitatori arrivati da vicino e da lontano, tutti hanno riconosciuto in quel volto e in quella posa un riverbero che arriva al cuore e l’anima.
Alessandrini non ha semplicemente modellato il gesso. Ha dato corpo a un pensiero antico:
quello di Francesco, che contemplava il creato come un fratello, che sapeva sedersi davanti al mondo e ascoltarlo. Il suo santo non sembra solo una scultura, ma un uomo vivo: fragile e forte insieme”.
Quando Franco Alessandrini ha preso la parola, i presenti hanno potuto ascoltare dalla sua voce la genesi dell’opera, la tecnica per realizzarla e tante altre piccole curiosità legate al suo “San Francesco”, che seduto su un muretto rimira intensamente la natura.
“La scultura ha commosso il pubblico per la forza espressiva – commenta ancora il direttivo della Pro Loco Fighille.
Molti hanno scattato foto, altri si sono fermati in silenzio a osservarla. L’arte, quando ha la A maiuscola, fa proprio questo:
stimola la parte migliore dell’essere umano, quella che sa ancora meravigliarsi. Al Piccolomuseo, il respiro del gesso ha saputo trasformarsi in respiro collettivo”.
La cerimonia si è conclusa con un brindisi offerto a tutti i presenti nel vicino Palazzo Tani. Adesso il modello in gesso di Alessandrini, inserito lungo il cammino francescano che da La Verna conduce ad Assisi, accoglierà pellegrini e turisti con l’illuminazione e la valorizzazione che merita, creando così un ponte ideale tra Fighille e Montecasale, tra l’Umbria e la Toscana, nel segno del patrono d’Italia e dell’arte di un grande maestro contemporaneo.