La terza tappa della campagna itinerante “Chiusura filiali? No, grazie”, promossa da Uilca contro la desertificazione bancaria si è svolta questa mattina a Sansepolcro.
Anche il sindaco Fabrizio Innocenti ha voluto presenziare all’iniziativa in cui erano presenti i rappresentanti locali e nazionali di Uilca apputo, il sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori che operano nel settore del credito, finanziario, delle concessionarie esattoriali, delle assicurazioni e Autorità, che fa capo alla Unione Italiana del Lavoro, facendosi testimone di una realtà che coinvolge anche la Valtiberina, sia umbra che toscana.
Sono molti infanti gli sportelli bancari che hanno chiuso i battenti a fronte di una digitalizzazione del settore (dal 2015 al 2021 in Toscana sono stati chiusi 640 sportelli) “ma ci sono tante persone” ha dichiarato il sindaco Fabrizio Innocenti – che non hanno ancora dimestichezza con i dispositivi tecnologici e che necessitano di un rapporto umano per poter sbrigare alcune pratiche amministrative. Per non parlare di quel rapporto di fiducia che si spera possa crearsi fra cliente e banca e che, con uno schermo digitale, viene indubbiamente a mancare.”
La presenza del primo cittadino è stata molto apprezzata dagli esponenti Uilca giunti in piazza Torre di Berta e provenienti da varie parti d’Italia. Dopo le soste in Emilia-Romagna e Veneto, il tour Uilca tra i comuni italiani più colpiti dal taglio degli sportelli bancari proseguirà domani in Umbria.
“Le prime due tappe hanno confermato quanto la desertificazione degli sportelli bancari sia un problema sentito dalla popolazione”, ha affermato il segretario generale Uilca Fulvio Furlan. “Le testimonianze delle persone incontrate fin qui ci confermano la portata sociale e non solo occupazionale del problema. Il nostro obiettivo è coinvolgere tutte le comunità, cittadini e istituzioni politiche. Lo abbiamo fatto nei primi due appuntamenti e lo faremo anche nei prossimi appuntamenti, grazie al supporto dell’Anci e dell’Unione province italiane, continuando a dare voce ai piccoli centri”.