È con profondo dispiacere e amarezza che prendiamo atto della sconfitta di Silvia Chiassai Martini per il suo secondo mandato alla guida della Provincia di Arezzo.
Un percorso difficile fin dai primi mesi che l’ha vista caricarsi sulle spalle un Ente Locale ridotto ai minimi termini sia come risorse umane che economiche dalla pessima riforma voluta dal PD, che però ha saputo rilanciare e valorizzare con tanti progetti messi a terra, proiettando il nostro territorio come esempio a livello nazionale, basti pensare alla istituzione della CER (Comunità Energetica Rinnovabile) primi in Italia a portare avanti un progetto lungimirante e utile alla comunità.
Il risultato delle elezioni provinciali dimostra ancora una volta che se la valutazione sul governo viene spostata dai cittadini alle consorterie trasversali ai partiti, i risultati di amministrazione vengono relegati sullo sfondo e appaiono in primo piano percorsi politici personali, piccole vendette locali, rancori e invidie che nulla hanno a che vedere con il bene dei cittadini, ma molto spesso invece con manovre di palazzo ben orchestrate.
Non vogliamo sottrarci a un’analisi del voto, dalla quale emerge con chiarezza che la compagine di centro destra a livello provinciale non si è dimostrata compatta, pur avendo sulla carta i numeri per conseguire una vittoria importante. Sulla disomogeneità del voto per il centro destra hanno influito anche fenomeni personalistici, diffusi e trasversali a tutti gli schieramenti politici, che antepongono più a logiche individuali e locali che al comune interesse di territori più vasti come quello provinciale.
Crediamo sia giunto il momento di aprire una riflessione all’interno di tutto il centrodestra, per capire a fondo le cause di questa sconfitta e lavorare ai prossimi appuntamenti elettorali, come primo partito italiano chiamato a guidare il centro destra spetta in primo luogo a noi l’onere di cambiare passo nelle modalità e nelle scelte che riguarderanno la coalizione.
Verificheremo infine con attenzione la correttezza di tutte le procedure legate alla raccolta firme e al voto presso i seggi, per garantire piena legittimità della rappresentanza di secondo livello dei cittadini aretini.