Il processo di “Norimberga” non può dirsi concluso

Il 20 novembre 1945 iniziava il Processo di Norimberga che vedeva come imputati i vertici nazisti sopravvissuti alla guerra e denominato “Processo dei principali criminali di guerra” anche per distinguerlo dai successivi processi minori ma non meno famosi tra cui il “Processo ai dottori”.

I medici furono allora accusati di crimini contro l’umanità per gli esperimenti eseguiti su esseri umani in nome della Scienza senza il consenso dando morte e commettendo brutalità, crudeltà ed torture.

La lista degli atti inumani solo per ricordarne una piccola parte ricomprende:

  • l’utilizzo di raggi X ed operazioni chirurgiche per la sterilizzazione con menomazioni fisiche e mentali fino alla morte;
  • esperimenti sulla capacità di sopportazione del freddo forzando i detenuti a rimanere in vasca ghiacciata per ore o costretti nudi all’aperto a temperature sottozero;
  • interventi chirurgici con asportazione di ossa, muscoli e nervi infliggendo agonie, mutilazioni e inabilità;
  • esperimenti sugli effetti dei veleni ed i prigionieri che non morivano per avvelenamento, venivano uccisi per effettuare l’autopsia.

I medici usarono gli esseri umani anche per testare l’efficacia di vaccini contro il tifo, la malaria, ed il virus dell’epatite A infettandoli deliberatamente per valutarne la sopravvivenza e le conseguenze ai vari trattamenti farmacologici testati per valutarne l’efficacia.

La “sperimentazione” ed il “trattamento sanitario” posti in essere a quel tempo assieme alla “carenza di consenso” hanno oggi indotto una crescente fetta della popolazione a reclamare un nuovo processo di Norimberga, c.d. Norimberga 2, ravvisando nella gestione della emergenza pandemica notevoli similitudini con il passato. L’Europarlamentare Francesca Donato si è da tempo espressa favorevolmente in tal senso: già nel 2022 riferiva di “… una rete di oltre 1000 avvocati per intentare il processo detto “Norimberga 2”, per denunciare i crimini che governi e cause farmaceutiche stanno perpetrando contro l’umanità ” (fonte site web https://www.francescadonato.eu/i-miei-ringraziamenti-a-reiner-fuellmich/).

Di questa crescente esigenza si sono occupate anche autorevoli testate le quali hanno giustamente sgombrato il campo da individui che, a loro dire, sembrerebbero abbiano approfittato di questa necessità e ben chiarendo che il Processo di Norimberga 2 non sarebbe invece mai partito (fonte web site https://www.open.online/2022/09/25/covid-19-reiner-fuellmich-soldi-norimberga-2-fake/).

A dare nuova spinta alla necessità di un Norimberga 2 è invece un autorevole filosofo Giorgio Agamben che intervenendo alla Commissione DU.PRE il 28 novembre 2022 esponeva alcune riflessioni “sulla situazione di politica estrema che abbiamo vissuto e dalla quale sarebbe ingenuo credere di essere usciti o anche soltanto di poterne uscire” poiché “”quel che abbiamo di fronte è più di un flagrante abuso nell’esercizio del potere o di un pervertimento dei principi del diritto e delle istituzioni pubbliche” … “ e “Se un giorno gli storici indagheranno su quello che è successo sotto la copertura della pandemia, risulterà, io credo, che la nostra società non aveva forse mai raggiunto un grado così estremo di efferatezza, di irresponsabilità e, insieme, di disfacimento”.

Prosegue Agamben prendendo in prestito una espressione di Lévi-Strauss per cui si potrebbe dire che la nostra società ha “vomitato su se stessa” e continua affermando che “Non abbiamo davanti a noi semplicemente degli uomini che si sono ingannati o che hanno professato per qualche ragione delle opinioni erronee, che noi possiamo cercare di correggere. Chi pensa questo s’illude. Abbiamo di fronte a noi qualcosa di diverso, una nuova figura dell’uomo e del cittadino. … In ogni caso, si tratta di qualcosa … che vi propongo di chiamare provvisoriamente con un termine tecnico del diritto penale: il complice.

Per l’enciclopedia Treccani il complice è chi prende parte con altri all’esecuzione di un’azione criminosa o riprovevole (fonte site web https://www.treccani.it/vocabolario/complice_%28Sinonimi-e-Contrari%29/) ed è proprio ciò a fornire forte spinta ad un nuovo processo di Norimberga.

Per Agamben infatti “… ci siamo trovati di fronte ad individui – anzi ad una intera società – che si è fatta complice di un delitto il cui reo è assente o comunque per essa innominabile. Una situazione cioè, paradossale, in cui vi sono solo complici, ma il reo manca, una situazione in cui tutti – che si tratti del Presidente della Repubblica o del semplice cittadino, del Ministro della Salute o di un semplice medico – agiscono sempre come complici e mai come rei” … “il contratto sociale ha assunto, cioè, la figura – che è forse la sua vera, estrema figura – di un patto di complicità senza reo – e questo reo assente coincide con il sovrano il cui corpo è formato dalla stessa massa dei complici e non è perciò altro che l’incarnazione di questa generale complicità”.

Il filosofo conclude “… una società di complici è più oppressiva e soffocante di qualsiasi dittatura, perché chi non partecipa della complicità – il non complice – è puramente e semplicemente escluso dal patto sociale, non ha più luogo nella città”. L’intero intervento si può leggere in https://www.quodlibet.it/giorgio-agamben-il-complice-e-il-sovrano

Già in passato un altro filosofo, storico e giurista Giambattista Vico nel XVII secolo aveva sviluppato la teoria dei corsi e ricorsi storici per cui determinati eventi avvengono ciclicamente; se è quindi vero che la storia si ripete ecco spiegato perché all’orizzonte si potrebbe vedere una nuova imputazione per quei medici che hanno compartecipato ad una “campagna” che per stessa ammissione di Pfizer “non abbiamo testato il vaccino per fermare la trasmissione del virus” così come dichiarato in data 11 ottobre 2022 dalla responsabile per i mercati internazionali Janine Small di fronte alla domanda dell’eurodeputato olandese Rob Ross (fonte web site https://www.iltempo.it/esteri/2022/10/11/news/covid-pfizer-janine-small-parlamento-ue-ammette-non-abbiamo-testato-vaccino-fermare-trasmissione-virus-33420706/)

Sarebbe comunque ingiusto processare una intera categoria per la complicità prestata, ma la nostra società era già stata avvisata e non abbiamo voluto ricordare ciò che già diceva Primo Levi: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre!