Un caloroso benvenuto. E’ quello che l’amministrazione comunale ha tributato stamani ai giovani componenti dell’associazione “ Martire Tenente Colonnello Sobhi Akoury”, da qualche giorno in città e che si tratterranno al Borgo sino a giovedì 8 settembre. Accolti dal vicesindaco Riccardo Marzi e dall’assessore Mario Menichella, i componenti della delegazione – circa una ventina di ragazzi e i loro accompagnatori – si sono intrattenuti cordialmente a Palazzo delle Laudi con le istituzioni.
L’associazione è una organizzazione no profit intitolata all’ufficiale superiore delle forze speciali libanesi caduto nel 2007 nella battaglia di Nahr El Bahred e fondata dalla vedova Lea nel 2008 con lo scopo di accogliere gli orfani dei militari libanesi ed organizzare eventi di beneficienza e attività ricreative rivolte all’infanzia e alle giovani generazioni. Nel suo statuto sono comprese esperienze all’estero, per conoscere e condividere coi loro coetanei di altri paesi il percorso della vita.
Da sempre intrattengono ottimi rapporti con l’Italia, dopo aver apprezzato nella loro martoriata terra d’origine i volti e l’umanità dei nostri militari nelle missioni di pace che di volta in volta si sono conseguite in Libano. Tramite il nostro Ministero della Difesa e l’impegno dell’Ordine di Malta hanno più vote fatto visita alle realtà italiane, come nel 2019 prima alla Reggia di Caserta e poi in Sicilia. I ragazzi libanesi parlano italiano, apprezzano il nostro Paese, hanno messo su pure un apprezzato coro che canta alla perfezione le nostre canzoni. Adesso la tappa a Sansepolcro, dove sono ospitati presso l’oratorio “Monsignor Pompeo Ghezzi”.
Nel loro soggiorno in riva al Tevere visiteranno anche realtà limitrofe e saranno protagonisti di un concerto in calendario il 4 settembre in piazza Berta, dove si esibiranno assieme all’orchestra della Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli”. Il loro coro è davvero di livello: stamani nella sala consiliare di Palazzo delle Laudi hanno intonato infatti con disinvoltura l’Inno di Mameli e poi “O’ sole mio” catturando unanimi consensi.