Si chiama Apoteca Ps ed è l’ultimo dei dispositivi donati all’ospedale San Donato di Arezzo. Una strumentazione importante che aiuterà farmacisti ospedalieri e operatori sanitari ad allestire, nella più completa sicurezza, i farmaci antiblastici da somministrare ai pazienti oncologici in day hospital. È quella donata stamani da Calcit Arezzo, che va a integrare il robot che l’associazione aveva donato nel 2016 alla farmacia ospedaliera, e che consente preparazioni automatizzate del farmaco antiblastico. Apoteca Ps, del valore di 43mila euro, è di supporto alla preparazione manuale e guida l’operatore durante l’intero processo produttivo introducendo i più elevati standard di qualità sicurezza e tracciabilità del processo.
«Calcit è una presenza importante e costante per noi – dichiara Antonio D’Urso, Direttore Generale Asl Tse -. Questo nuovo dispositivo va ad aggiungersi alla strumentazione che Calcit ha donato negli anni al nostro ospedale e rappresenta un altro importante tassello nel percorso di presa in cura del paziente oncologico garantendo la sicurezza dei preparati terapeutici sia per il paziente che per l’operatore che lavora al loro allestimento e che potrà farlo nella più totale protezione».
«Il robot, oltre a garantire la sicurezza del preparato finale grazie alla pesatura continua – spiega la dottoressa Fabiola Del Santo, direttore UOC Farmacia Ospedaliera Area provinciale aretina – rappresenta anche una sicurezza per l’operatore che altrimenti sarebbe esposto tutto il giorno ad agenti potenzialmente tossici».
«Con Apoteca Ps è come se in farmacia ospedaliera avessimo un operatore in più con tempi di lavorazione più rapidi – prosegue Fabiola Del Santo –. Apoteca Ps è una postazione semiautomatica che supporta il robot e in cui l’operatore svolge la parte manuale passando i farmaci e mettendoli nel macchinario che provvederà alla preparazione finale. È un computer che pesa e registra i componenti sostitutendosi all’operatore in tutte quelle operazioni più critiche durante la fase di allestimento dei farmaci da somministrare successivamente al paziente oncologico. Il farmaco prima di arrivare al reparto deve essere lavorato per ottenere volumi e concentrazioni idonee al paziente oncologico da trattare».
Il laboratorio UFA della farmacia ospedaliera del San Donato, guidato dalla dottoressa Daniela Morisciano, allestisce fra le 1000 e 1200 terapie antiblastiche alla settimana, destinate non solo all’oncologia di Arezzo ma anche a quelle degli ospedali periferici di Sansepolcro, Bibbiena, la Fratta,Valdarno oltre ad essere riferimento per quello di Nottola.
Ma come lavora Apoteca Ps? Il dispositivo effettua la preparazione del farmaco sulla base del protocollo inviato dall’oncologo per ogni singolo paziente e validato dal farmacista. I farmaci sono validi 24 ore dalla preparazione. La loro infusione viene fatta il mattino successivo in day hospital.
«Per la città e per noi il Calcit è un partner importantissimo – dichiara Fabiola Del Santo – Ogni cosa che noi poniamo alla loro attenzione viene subito presa in carico con grande sollecitudine. Calcit è sempre al nostro fianco, comprende le nostre necessità ed è attento ai bisogni della popolazione. Un lavoro di squadra in cui è fondamentale anche l’impegno della dottoressa Morisciano, responsabile Uos Farmaci antiblastici».
«La donazione di oggi completa quella di Apoteca Chemo del 2016 – puntualizza Giancarlo Sassoli, presidente Calcit Arezzo – con la quale ebbe inizio la preparazione delle terapie oncologiche in modo computerizzato e robotico assicurando ai pazienti il massimo della qualità delle cure ed agli operatori sanitari il massimo della sicurezza. Con il sistema Apoteca Ps si garantisce un supporto alla preparazione manuale con controllo computerizzato di tutte le fasi».