SANSEPOLCRO – Dopo l’uscita di Monterchi dalla Fondazione Piero della Francesca, il Comune di Sansepolcro non può far altro che intervenire esprimendo rammarico per una decisione che è stata assunta in maniera unilaterale e senza coinvolgere gli altri soci.
“L’organizzazione e il funzionamento della Fondazione possono certamente essere migliorati e, proprio per questo, dal 2016 in poi abbiamo promosso progetti e azioni che hanno cercato di ampliare le ricadute culturali di questo ente – dice l’amministrazione – Innanzitutto, grazie all’impegno diretto del sindaco Cornioli, quattro anni fa sono state reperite le risorse che hanno permesso di aprire Casa di Piero e realizzare un percorso multimediale che in tre anni e mezzo è stato visitato da più di 40.000 persone. Quello che era un centro studi chiuso al pubblico in questi ultimi anni è stato corredato anche di uno spazio fruibile che contribuisce a comprendere la genialità di Piero della Francesca, mettendo a fuoco i dettagli delle opere e ricostruendo il contesto culturale di riferimento. La realizzazione di questo progetto ha portato alla sistemazione di sale (come quelle ricavate dalle ex-stalle) che fino al 2016 erano utilizzate come mere rimesse di materiali che poco avevano a vedere con il luogo”.
L’apertura della Casa di Piero della Francesca non ha impedito alla Fondazione di portare avanti la consueta attività di ricerca e divulgazione scientifica. Di certo il lavoro svolto su questo versante può essere intensificato. “Non a caso, partendo da questa constatazione, abbiamo cercato di sostenere la linea del nuovo presidente Pennacchini, eletto all’unanimità un anno e mezzo fa, che sta cercando di imprimere un ritmo diverso alla Fondazione. Purtroppo, nonostante gli intenti e gli sforzi, il protrarsi dell’emergenza sanitaria non ha ancora permesso di conseguire i risultati dichiarati”.
“Ad ogni modo, siamo consapevoli dei limiti che da anni caratterizzano questo ente e siamo già al lavoro per far sì che con la riapertura dei musei anche l’attività della Fondazione possa intensificarsi e produrre ricadute positive per i territori che più si legano al nome di Piero della Francesca – continua l’amministrazione comunale – Al di là di tutto ciò, è innegabile che rispetto agli anni ‘80 e ‘90 l’architettura istituzionale delle fondazioni appare oggi piuttosto statica per poter operare efficacemente in un quadro culturale, economico e sociale che è profondamente mutato rispetto a qualche decennio fa. Non a caso su questo è facilmente riscontrabile il fatto che nel corso del tempo la Fondazione non solo ha rarefatto le sue attività, ma ha perso anche alcuni importanti partner come la Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio e la Provincia di Arezzo. Rispetto a ciò, l’unico dato in controtendenza si è registrato nel 2017, ovvero quando il Comune di Arezzo ha rinnovato il suo impegno a sostenere economicamente la Fondazione Piero della Francesca: grazie al lavoro di questa amministrazione, con il socio aretino sono state ricucite e sanate una serie di condizioni regresse che nel tempo avevano allontanato il capoluogo di provincia dalla Fondazione”.
In definitiva, l’amministrazione comunale di Sansepolcro è disposta a confrontarsi con Monterchi e con gli altri soci per condividere un rinnovato modello organizzativo che possa operare efficacemente nell’interesse di tutti. “Per fare questo però si dovrà partire da un quadro reale e dalla consapevolezza che gli ultimi cinque anni non sono stati certamente peggiori di quelli precedenti, ma al contrario hanno fatto registrare anche importanti spunti positivi”.