Per quanto successo esprimo “la mia solidarietà alla Cgil e la mia vicinanza alle Forze di Polizia”. Inizia così l’informativa alla Camera della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. L’assalto alla sede della Cgil e le proteste di piazza del 9 ottobre hanno rappresentato “una situazione che per dimensione, intensità e durata non ha avuto precedenti“, sottolinea la titolare del Viminale durante i 45 minuti di informativa a Montecitorio. Alla fine Lamorgese incassa gli applausi del centrosinistra. Mentre dai banchi di Fdi si alza un coro: “Dimissioni, dimissioni”.
“LA POLIZIA NON HA ASSECONDATO IL COMPORTAMENTO DEI MANIFESTANTI A ROMA”
L’attacco alla sede nazionale del sindacato a corso Italia, per Lamorgese, è stato “il momento più drammatico di quel sabato pomeriggio per la violenza, l’azione distruttiva e per lo sfregio alla democrazia che esso ha rappresentato. Un momento che è durato otto angoscianti minuti. I maggiori responsabili di questo vile assalto sono stati tratti in arresto“.
La ministra sottolinea con fermezza che le forze dell’ordine non hanno assecondato il disegno criminoso espresso da Giuliano Castellino a piazza del Popolo, nel corso del quale il leader di Forza Nuova annunciava di voler recarsi alla Cgil. Lamorgese affronta il nodo politico della presunta accondiscendenza degli agenti in piazza coi manifestanti. Si tratta dell’accusa al Viminale di non aver dato un’adeguata risposta all’assalto forzanovista. “Da qui – dice la titolare del Viminale – una lettura politica che tende ad accreditare la tesi secondo cui tale disegno sarebbe stato quasi assecondato dal comportamento delle forze dell’ordine. Devo respingere fermamente questa lettura”. Dai banchi della maggioranza si leva un convinto applauso.
Lamorgese continua in riferimento alla tesi politica della mancata reazione: “Essa oltre a non tener conto del susseguirsi dei fatti, insinua il dubbio che le forze di polizia si prestino a essere strumento di oscure finalità politiche e getta un’ombra inaccettabile sull’operato delle forze dell’ordine le quali nella manifestazione hanno pagato il tributo di ben 41 feriti anche per fronteggiare i facinorosi intenzionati ad assaltare le sedi istituzionali”. Dai banchi di Fratelli d’Italia si levano grida di protesta.
La ministra va avanti e sottolinea che “si è adombrata l’ipotesi della presenza in piazza di agenti di polizia infiltranti tra i manifestanti. Sento di dover escludere anche questo retroscena. Nel dispositivo era previsto, com’è normale, la presenza di agenti in borghese della Digos con compiti di monitoraggio” e confronto coi manifestanti.
LE SCINTILLE CON FRATELLI D’ITALIA
A seguire l’informativa della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese alla Camera sulle violenze di Forza Nuova ci sono appena due ministri tra i banchi del Governo: Roberto Speranza e Federico D’Incà. Nell’emiciclo i banchi del centrosinistra sino affollati, c’è anche Enrico Letta che è tornato oggi alla Camera, mentre quelli del centrodestra presentano più posti vuoti. La ministra incassa qualche applauso dai deputati di centrosinistra mentre quelli di Fdi la contestano duramente: “È colpa tua”, le gridano dai banchi di destra. “Basta!”; “Vergogna”. Per meglio gridare, i deputati di Fdi si abbassano la mascherina sotto la bocca, costringendo il presidente della Camera Roberto Fico ad ammonirli: “Rimettetevi la mascherina”.
“IL LEADER DI FORZA NUOVA CASTELLINO POTEVA ESSERE IN PIAZZA”
“Si è chiesto da più parti come sia accaduto che un soggetto come Giuliano Castellino, ben noto alle forze dell’ordine e destinatario di un Daspo, si sia potuto recare a una manifestazione pubblica. Va chiarito che il regime di sorveglianza speciale a cui è sottoposto, consente di poter partecipare a manifestazioni“. È questa la replica della ministra Lamorgese alle accuse arrivate dal centrodestra sulla presenza dell’esponente di estrema destra alle proteste di sabato 9 ottobre, sfociate nell’assalto alla sede della Cgil. “Non si può abbassare la guardia” e occorre “mantenere la massima attenzione affinché non sia turbata la tranquillità della comunità nazionale”, aggiunge la titolare del Viminale. “Dobbiamo garantire il doveroso equilibrio tra il diritto di manifestare il dissenso e il diritto alla tutela delle libertà dei cittadini”.
“A ROMA ESPONENTI DELL’ESTREMA DESTRA E DELLA SINISTRA ANTAGONISTA”
“L’iniziativa di Roma ha visto come noto una partecipazione eterogenea di gruppi sia della destra radicale che della sinistra antagonista e anche di semplici cittadini. I manifestanti erano tra le 10 e 12mila persone. Ci si è interrogati sulla sottovalutazione dell’evento anche a causa di difetti di comunicazione, ad esempio gli organizzatori della manifestazione nel dare preavviso avevano previsto circa mille persone“, prosegue l’informativa della ministra Lamorgese. “La forza pubblica ha messo a disposizione circa 840 unità effettive da ritenersi adeguate rispetto alle stime previsionali. Non sono mancati controlli ai caselli autostradali”, ha concluso.
LE PROTESTE A MILANO E TRIESTE
“Attualmente l’area portuale di Trieste è tornata pienamente agibile“. Queste le parole di Lamorgese sulla situazione nel capoluogo giuliano, dove ieri ci sono stati scontri tra i manifestanti no pass e le forze dell’ordine. La ministra commenta anche l’altro fronte delle proteste di sabato scorso, quello di Milano: “La composizione dei partecipanti è stata variegata con circa 80 persone riconducibili all’area anarchica. I manifestanti hanno espresso l’intenzione di dirigersi alla Camera del Lavoro ma gli è stata preclusa questa possibilità, a seguire lo sparuto gruppo di militanti anarchici ha provato a raggiungere la sede della Regione Lombardia, anche in questo caso sono stati immediatamente bloccati. Tutti i tentativi di portare la manifestazione verso uno scenario di guerriglia urbana sono stati respinti dalle forze dell’ordine”.
Agenzia DIRE
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