Laboratori Permanenti è risultata tra i vincitori del bando della Regione Toscana per le Celebrazioni dei 260 anni dall’insediamento di Pietro Leopoldo d’Asburgo Lorena come Granduca di Toscana.
L’associazione ha presentato un progetto dal titolo PIETRO LEOPOLDO INNOVATORE volto a mettere in risalto l’operato di Pietro Leopoldo e illustrare come con la sua figura e le sue opere ogni ramo della vita e delle istituzioni sia stato rinnovato.
La Toscana di Leopoldo fu all’avanguardia del progresso nell’Italia del XVIII secolo. Con lui fu il primo stato europeo ad abolire la tortura e la pena di morte, i vecchi residui del feudalesimo, le servitù di stampo feudale e le vecchie corporazioni, adottando una politica liberista.
Il Granduca bonificò anche grandi estensioni di terreni paludosi in Maremma e favorì la nascita di un vasto ceto di piccoli proprietari terrieri coltivatori diretti.
Quando nel 1790 abbandonò il trono di Toscana per assumere quello asburgico, le riforme attuate continuarono a lasciare il segno nell’intera Toscana, che si mantenne un’oasi di floridezza e soprattutto di progresso civile.
Il progetto prevede:
- Venerdì 14 novembre alle ore 17.00 presso la Biblioteca Comunale “Dioniso Alberti” di Sansepolcro la conferenza dal titolo Pietro Leopoldo e la Valtiberina: episodi di storia tra Toscana e Romagna tenuta dallo studioso di storia di questi territori Don Andrea Czortek.
La conferenza metterà in luce alcuni aspetti delle riforme di Pietro Leopoldo che hanno interessato il territorio della Valtiberina negli anni ’70 e ’80 del XVIII secolo, presentando le descrizioni del territorio e dei suoi abitanti redatte dal granduca ed evidenziando gli effetti locali delle riforme nell’ambito della vita religiosa e dell’organizzazione scolastica.
All’interno delle riforme legate alla vita religiosa, un aspetto del tutto peculiare è quello che coinvolge la diocesi di Sansepolcro la quale, fra 1779 e 1785, è utilizzata da Pietro Leopoldo come perno per la riorganizzazione delle circoscrizioni ecclesiastiche dell’area più orientale del granducato.
L’esito delle riforme leopoldine si rivela particolarmente efficace e duraturo, generando fenomeni sociali e culturali destinati a perdurare per circa due secoli.
- Giovedì 27 novembre alle ore 10.30 presso il Teatro G. Papini di Pieve Santo Stefano avrà luogo Pietro Leopoldo raccontato ai ragazzi una lettura teatrale delle gesta di Pietro Leopoldo dedicata alle scuole, con la partecipazione del Coro Altotiberino di Pieve Santo Stefano.
- Venerdì 28 novembre alle ore 21.00 presso il Teatro G. Papini di Pieve Santo Stefano avrà luogo Pietro Leopoldo e il Granducato di Toscana letture teatrali realizzate dagli attori di Laboratori Permanenti inframmezzate da esecuzioni musicali dell’epoca realizzate dal vivo dal Coro Altotiberino di Pieve Santo Stefano.
Saranno eseguiti canti popolari toscani come “Maremma amara”, “L’amore è come l’ellera”, “Vieni vieni vien ricciolino d’amor”, “La mamma ‘un vòle”, e “La Veneranda” che costituiscono un patrimonio musicale e poetico di straordinario valore.
La maggior parte di questi canti risale al XIX secolo, nati dalla voce del popolo, tramandati oralmente per generazioni, questi brani raccontano la vita, l’amore, il dolore e la resistenza con una sincerità che li rende universali.
Sono stati scelti per la loro profonda connessione con il contesto storico in cui sono nati e per la loro semplicità disarmante, che riesce a toccare il cuore senza artifici.
Sono canti che parlano di noi, anche oggi: dell’amore che resiste, della bellezza che nasce dal dolore, della libertà che si cerca cantando.
Tutti gli eventi proposti sono realizzati con il sostegno della Regione Toscana e sono a ingresso gratuito.
INFO E PRENOTAZIONI:
cell. 379 125 3567
(tramite whatsapp o chiamando dal lun. al ven. dalle 9.00 alle 13.00)
info@laboratoripermanenti.com








