Martedì 30 novembre, alle 21, appuntamento al Teatro alla Misericordia di Sansepolcro con l’anteprima di Il ballerino e l’ideale, di e con l’attore e regista Simone Faloppa, che presenta lo spettacolo al termine del periodo di residenza artistica nella città biturgense. Faloppa racconta l’origine di un capro espiatorio giudiziario, attraverso la storia dei cinque anarchici ritenuti colpevoli, senza processo, della strage di Piazza Fontana. Uno spettacolo che, attraverso il registro del comico, torna all’Italia di quegli anni: da una parte l’Italia violenta e plumbea delle stragi, dall’altra l’Italia spensierata della televisione e delle canzonette.
Note di regia
Tutti i movimenti e le stagioni di lotte civili subiscono repressioni, piangono i loro morti e hanno i loro capri espiatori giudiziari. La mia generazione è stata repressa nel sangue dei fatti di Seattle e del G8. La generazione del maggio ’68 venne dilaniata da 247 aggressioni e 147 attentati dinamitardi nel solo 1969: era l’alba della strategia della tensione.
52 anni fa l’Italia visse l’equivalente traumatico americano dell’assassinio di Kennedy: la strage di piazza Fontana. Neanche 3 giorni dopo la Strage di Stato, era già mediaticamente pronto sui rotocalchi a colori il colpevole perfetto, il mostro dinamitardo da dare in pasto ai pennivendoli e ai benpensanti: un milanese, il ballerino anarchico Pietro Valpreda.
Insieme ad altri 4 compagni di Circolo, venne prelevato e schiaffato in isolamento a Roma, nel carcere di Regina Coeli. Rimase in carcere privo di un regolare processo per 1100 giorni, trenta mesi, quasi tre anni vittima di un castello di accuse premeditate montate a farsa. Dietro le sbarre provarono a seppellirlo vivo e suicidarlo. Eppure lui scrisse pile di quaderni per registrare tutti i particolari e gli elementi probanti della sua innocenza.
Per non dimenticare niente.
E danzò in silenzio, per tenere i muscoli e la mente in allenamento.
Biglietti:
www.liveticket.it/evento.aspx?Id=339319&
IL BALLERINO E L’IDEALE
di e con Simone Faloppa
in collaborazione con Rita Pelusio e Domenico Ferrari
consulenza coreutica Valentina Bordi
scena Claudio Cremonesi
vestiario e ambienti sonori Circolo Alekseev
disegno luci Massimo Mennuni
datore Lorenzo Crippa
una produzione Circolo Alekseev
con il sostegno di PEM Habitat Teatrali, Capotrave/Kilowatt tutto l’anno, Sansepolcro (Centro di Residenza della Toscana), Campo Teatrale/Unprotected, Milano.
grazie a Francesca Biffi, Luca De Marinis, Giulia Viana