E’ con lo spirito di questo motto che gli attuali amministratori hanno avviato il percorso per dotare il nostro Comune di un Piano urbano della Mobilità sostenibile (abbreviato in PUMS) ovvero di uno strumento che sarebbe obbligatorio per legge solo per i Comuni con più di 100.000 abitanti e che invece, per un Comune medio-piccolo come il nostro, può rappresentare una facoltà/opportunità di risolvere o migliorare i bisogni specifici e più sentiti dalla nostra Comunità.
Ma a cosa serve il PUMS? In linea generale serve ad individuare azioni e progetti per meglio soddisfare i fabbisogni di mobilità della popolazione, assicurare l’abbattimento dei livelli di inquinamento atmosferico ed acustico, la riduzione dei consumi energetici, l’aumento dei livelli di sicurezza del trasporto e della circolazione stradale, la minimizzazione dell’uso individuale dell’automobile privata e la moderazione del traffico, l’incremento della capacità di trasporto, l’aumento della percentuale di cittadini trasportati dai sistemi collettivi e la riduzione dei fenomeni di congestione nelle aree urbane.
Alcune di queste finalità non sono proprie di una città come la nostra, ma senza dubbio la mobilità sostenibile deve essere uno degli obiettivi della nostra Comunità. In particolare l’attuale Amministrazione ha inteso avviare il PUMS innanzitutto per creare un sistema di piste ciclopedonali, da realizzare a stralci, che diano una nuova veste al tessuto urbano realizzando assi principali ciclopedonali di collegamento del centro storico con il quartiere Triglione, la frazione di Gragnano a ovest e con il quartiere S. Paolo e zona ex Riello a est oltre che con la frazione Trebbio, e di collegamento della zona industriale di S. Fiora, individuando presso la ex Stazione ferroviaria FCU la sede della ciclo-stazione a servizio di tali percorsi. Un altro ambizioso obiettivo è il completamento, fino alla diga di Montedoglio, del percorso ciclopedonale fluviale lungo il Tevere, già realizzato nel confinante territorio umbro.
Poi ci sono i grandi temi che necessariamente dovranno essere concertarti con molti altri soggetti coinvolti: dallo spostamento della stazione ferroviaria verso est (presso i quartieri S. Paolo o Riello) con la connessa trasformazione del sedime della ferrovia, tra la vecchia e la nuova stazione, in pista ciclabile, al nuovo collegamento stradale con S. Giustino, fino anche all’individuazione di soluzioni di trasporto che rendano possibile un più agevole collegamento con l’aeroporto di Perugia.