Ottimisticamente la chiamano “vacanza contrattuale”. In realtà si tratta di lavoratori senza rinnovo contrattuale da 9 mesi. Sono i metalmeccanici e gli addetti all’installazione impianti. 15.000 nella provincia di Arezzo che hanno deciso di mandare un segnale alle loro aziende, a Federmeccanica e Assistal: 2 ore di sciopero, a fine turno, lunedì 12 ottobre.
“Comprendiamo che non avrebbe potuto essere una trattativa breve a causa dell’emergenza Covid – commentano Alessandro Tracchi, Ilaria Paoletti e Davide Materazzi, segretari provinciali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil. I metalmeccanici, come altri lavoratori, sono stati quelli che hanno convissuto con il problema dell’emergenza fin dal suo inizio.
Sono stati obbligati a recarsi al lavoro quando non si doveva uscire di casa perchè dipendenti o di imprese ritenute da codice Ateco essenziali e strategiche e pertanto legittimate ad operare o perché dipendenti di aziende che anche se prive di codice Ateco, con permesso concesso dalla prefettura, hanno continuato la propria attività appellandosi al concetto più ampio di filiera strategica”
Un sacrificio utile alle aziende ma non ai lavoratori: “terminato il lockdown, sono stati quelli che, come se la loro strategicità si fosse d’improvviso smaterializzata, si sono visti mettere in cassa integrazione nella maggioranza dei casi a pagamento diretto dell’Inps vivendo ritardi di oltre 3 mesi, sull’erogazione perchè tutte le aziende strategiche e non, lamentavano problemi di liquidità pur avendo sempre lavorato”..
Fiom, Fim e Uilm dichiarano di non comprendere le ragioni delle associazioni imprenditoriali nel negare il rinnovo contrattuale: “Se il mercato interno non riprende è proprio perchè i lavoratori non hanno abbastanza soldi da spendere anche e soprattutto a causa dei salari più bassi d’Europa che rende poveri anche chi lavora o ha sempre lavorato e non solo chi è o è stato in cassa integrazione.
L’obiettivo di Federmeccanica – sulla scia di Confindustria – è quello di destrutturare o, peggio, cancellare il Contratto nazionale, strumento necessario alla tutela di tutti i lavoratori. Federmeccanica ed Assistal hanno risposto no alle richieste salariali ma anche alle nostre richieste di tutela e miglioramento su temi come il precariato, gli appalti, la sicurezza e le nuove forme di lavoro quali lo smart working, e riequilibrio dei carichi di lavoro nei vari settori metalmeccanici tra i lavoratori”.
Lunedì 12 Ottobre ci saranno quindi 2 ore di sciopero in tutte le aziende metalmeccaniche e di istallazione impianti della provincia di Arezzo. Uno sciopero dell’intera categoria preceduto ieri da quello dei dipendenti di Eco.Net. “300 lavoratori del settore installazioni – ricorda Alessandro Tracchi, Segretario Fiom Cgil – che nella loro protesta di 8 ore hanno unito le richieste del contratto nazionale e di quello aziendale. Nel cantiere di Arezzo lavora più della metà dell’intera forza lavoro dell’azienda, 180 addetti. Il loro sciopero, pienamente riuscito, è il segnale dell’autunno sindacale che si prepara nel settore metalmeccanico”.