L’attesa è quasi terminata: dopo ben due anni, complice l’imprevista e terribile esperienza della pandemia, Arezzo si prepara a celebrare di nuovo la sua principale rievocazione storica, ovvero la Giostra del Saracino.
Nell’immaginario collettivo si tratta di una festa di popolo, una manifestazione che ciascun aretino attende per tutto l’anno, impaziente di immergersi in quello spirito di fede e di appartenenza che lo lega ai colori del proprio quartiere. Il corteo con i cavalli e decine di figuranti che per l’occasione sfoggiano costumi medievali. Le vie cittadine inebriate dai colori delle rispettive bandiere. L’atmosfera elettrizzante. Le attività dei quartieri, che riuniscono i propri sostenitori in una bolla di festa e di evasione. Un tuffo nel passato, con la splendida Piazza Grande a fungere da cornice ad un torneo cavalleresco che da anni ormai attira migliaia di locali (e non solo).
Alla luce di quanto emerso, però, sarà davvero così?
Il comandante della Polizia Municipale Aldo Poponcini ha annunciato l’ideazione di un piano molto dettagliato che prevede regole molto rigide per contenere l’eventuale diffusione del virus: ad esempio, il rilascio di un braccialetto che permette di accedere direttamente alle tribune di Piazza Grande senza necessità di controllo della Certificazione Verde all’ingresso, e l’allestimento di una “green zone” all’interno di ogni quartiere dove poter festeggiare in caso di vittoria.
Al di là dell’adozione, per quanto giusta, di questo tipo di provvedimenti, sono emerse inevitabili perplessità in merito ad altre misure che, innanzitutto, rischiano di snaturare una manifestazione molto sentita dalla comunità, oltre ad arrecare continui danni alle attività commerciali che già hanno pagato e stanno pagando a caro prezzo gli effetti della pandemia.
Il Sindaco Alessandro Ghinelli, infatti, ha firmato un’ordinanza secondo cui dalle 15:00 alle 16,30 di domenica tutte le attività con accesso situato nel tratto di Corso Italia compreso tra via Roma e via di Seteria saranno chiuse al pubblico (fatta eccezione per le farmacie di turno), mentre per tutti vige il divieto di sostare lungo il Corso durante il corteo.
A tutto ciò si aggiungono il costo elevato del biglietto d’ingresso e la mancanza di altre alternative che possano soddisfare le disponibilità economiche di chiunque voglia partecipare. La riduzione dei posti disponibili, nonché l’impossibilità di assistere alla manifestazione in piedi (un’opzione, in passato, scelta da molti).
Per le attività dei quartieri l’obbligo di mascherina anche all’aperto e di sola musica di sottofondo durante le cene, senza il superamento dei limiti di decibel consentiti e senza nessuna attività di ballo, né prima, né durante e nemmeno dopo le cene. Queste, e molte altre, rappresentano semplici regole che, per quanto consentano di svolgere comunque la Giostra nella massima sicurezza possibile, al contempo risultano estremamente limitative rispetto alle edizioni del passato.
Qualche giorno fa, Martino Gianni ha dichiarato: “Se devo fare una Giostra così zoppa dove non posso far valorizzare né le bellezze della città né tantomeno quelle, e sono moltissime, della Giostra del Saracino, avrei preferito aspettare un anno però farla con tutte le sue regole e non certo come una manifestazione zoppa”. Facendo un paragone con il Palio di Siena ha aggiunto: “Il Palio è la loro festa e non c’è nessun senese che permette che la festa venga né penalizzata né tantomeno fatta con tutti i criteri”.
Forse sarebbe stato sufficiente aspettare un solo anno e non lasciarsi sopraffare dalla smania di celebrare una manifestazione che, proprio per il prestigio e l’importanza ricoperti per la città di Arezzo, nonché per il valore personale che le attribuiscono i cittadini, merita di essere messa in scena con tutti gli onori.
Senza contare che, per quanto le varie misure previste cerchino di limitare la diffusione del virus, sarebbe alquanto complicato sbrogliare alcuni imprevisti: cosa accadrebbe, ad esempio, se uno dei giostratori risultasse positivo al covid-19?
In virtù di quanto appena dichiarato, la redazione di ArezzoWeb Informa che ha deciso che, al contrario degli anni precedenti, non prenderà fisicamente parte alla 140esima edizione della Giostra, bensì si limiterà soltanto a riportare le notizie riguardanti la manifestazione.