La vicenda dell’accorpamento del servizio di polizia municipale attuato da una parte dei comuni della Valtiberina si arricchisce di un nuovo capitolo: la lettera del sindacato degli operatori del servizio che contesta il “comando” al servizio unificato condotto dall’Unione dei comuni.
“Che la vicenda dell’accentramento del servizio di polizia municipale fosse scelta discutibile, nel merito e nel metodo, era già chiaro a noi di Anghiari Unita – sottolinea Mario Checcaglini
capogruppo della lista nel consiglio comunale di Anghiari – . Tanto che nella riunione dell’ultimo consiglio comunale la nostra lista ha chiesto di mettere lo stop a tutto, avviare di nuovo il confronto per dare vita ad un vero servizio di zona che, per essere tale, ha necessità di vedere coinvolti tutti i comuni della vallata, non solo una parte come oggi.
I dubbi di allora su come si stava procedendo e gli errori che si stavano commettendo sono confermati dalla lettera inviata al comune di Anghiari dal sindacato dei vigili urbani, lettera con la quale si contesta la scelta di “comandare” i vigili al neonato servizio unificato, accusando il comune stesso di porre in essere un comportamento antisindacale.
Naturalmente l’accusa sarà oggetto di valutazione di merito da parte degli organi competenti, al cui giudizio ci atterremo per la valutazione finale. Rimane intatta la gravità dell’accusa. A prescindere dal giudizio di merito, dunque, la lettera inviata dal sindacato conferma, se fosse ancora necessario, il giudizio negativo sulla strada scelta per dare vita al servizio di polizia municipale unificato: non solo perché attuato da una parte dei comuni, con la significativa assenza del comune Sansepolcro, comune più dotato di uomini e mezzi, ma perché nemmeno discussa e concordata con chi il servizio lo
attua sul campo, tutti i giorni, gli operatori della polizia municipale.
I dubbi riguardano la mancata partecipazione, appunto, del comune di Sansepolcro, già questo fatto fa dubitare l’attribuzione al servizio del titolo di servizio di zona; oltre a questo aspetto, i dubbi riguardano la dotazione di uomini e mezzi attribuiti al nuovo servizio di zona: il servizio intende operare su cinque comuni, Anghiari, Badia, Caprese, Monterchi e Sestino, però solo due di questi, Anghiari e Monterchi, assegnano personale e mezzi, i tre vigili nell’organico oggi dei due comuni; e tre vigili saranno domani, a servizio unificato, anche a fronte di un territorio da vigilare che raddoppia per estensione.
Gli amministratori di Anghiari usano parole che tendono a minimizzare l’impatto, vogliono rassicurare affermando che nulla cambierà nell’effettiva gestione rispetto oggi;
ma se nulla cambia, tanto più non si comprende la ratio della scelta e soprattutto la fretta di condurla in porto; in verità tutto cambia, il personale del servizio, come si evince dalla contestazione al “comando”, si preoccupa perché dovrà presidiare un territorio molto più grande senza peraltro previsione di rafforzamento.
D’altra parte, perché avrebbero aderito al servizio unificato i tre comuni che oggi non hanno personale di polizia municipale se non fosse stato promesso loro che il servizio avrebbe riguardato anche il loro territorio? La lettera del sindacato perciò esprime la giusta preoccupazione di chi il servizio lo svolge tutti i giorni, e tutti i giorni ci mette la faccia; di chi si preoccupa della qualità del servizio che potrà garantire con un territorio da vigilare molto più grande.
Costruire un servizio di questo genere tra le polemiche e le contestazioni non serve a nessuno, ancora una volta rivolgiamo la richiesta di fermare tutto, sedersi attorno al tavolo e verificare la possibilità di dare avvio ad un vero servizio di zona che perciò coinvolga tutti comuni della Valtiberina.”